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Borse emergenti, dove c’è ancora il semaforo verde

6 Maggio 2015 10:50

financialounge -  mercati emergenti Natixis Investment Managers selezione
imi quattro mesi di quest’anno l’indice Msci Emerging Markets, rappresentativo delle Borse dei paesi in via di sviluppo, si è apprezzato de 18,3% in euro. Tra i listini azionari emergenti che più si sono rivalutati tra il primo gennaio e il 30 aprile, figurano quello della Russia (+50,3%), quello dell’Ungheria (+48,6%), quello della Cina (+36,2%), quella della Corea del Sud (+19,8%) e quello di Taiwan (+17,3%). Al contrario sono andati decisamente meno bene quelli del Messico (+6,4%), quello dell’India (+6,1%) e quello del Brasile (+6,1%) mentre addirittura in territorio negativo sono finite le Borse dell’Indonesia (-1,3%), della Turchia (-9,2%) e della Grecia (-17,4%).
Performance che, qualora ce ne fosse bisogno, confermano che sempre di più non si possono considerare gli emerging markets come un insieme indistinto ma come, al contrario, sia indispensabile un’attenta selezione.
“Manteniamo il posizionamento neutrale nei mercati azionari emergenti. Nell’attuale fase, continuiamo a non rilevare segnali di riaccelerazione dell’attività economica in questi paesi. In particolare, i dati sull’attività in Cina sono rimasti deboli in marzo (produzione industriale, investimenti, vendite al dettaglio). Inoltre, gli ultimi risultati trimestrali pubblicati dalle società si sono rivelati nel complesso inferiori alle previsioni, mettendo in discussione il tema dell’attrattività delle valutazioni dei mercati emergenti” fanno sapere gli esperti di Natixis Global Asset Management per i quali, da un punto di vista strettamente fondamentale, la mancanza di un momentum positivo dell’attività economica (in particolare rispetto ai paesi sviluppati), unita a risultati societari del quarto trimestre inferiori alle attese, non depone a favore dell’appeal delle valutazioni dei mercati emergenti.
“Inoltre, la forza del dollaro americano continua a rappresentare un freno per la performance dell’asset class” sottolineano i professionisti di Natixis Global Asset Management per i quali le principali fonti di rischio nell’azionario emerging markets sono da rintracciare negli ulteriori flussi in uscita degli investitori e in una nuova fase di debolezza delle valute emergenti innescati da tensioni sui tassi a lungo termine statunitensi. Anche la debolezza prolungata dei prezzi delle commodity e il deterioramento del sentiment degli investitori potrebbe generare avversione a questa asset class come pure l’inerzia (o, addirittura, il deterioramento) dei dati macroeconomici nel mondo emergente rispetto ai paesi sviluppati.
Tirando le somme, gli specialisti di Natixis Global Asset Management esprimono attualmente un giudizio positivo su Cina, Messico, Thailandia e Turchia e uno negativo su Brasile, Russia e Malaysia.

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