bolla speculativa
Fuga da Wall Street, ma è una buona notizia
6 Maggio 2015 09:10
ile gli investitori sono usciti dall’azionario Usa ai ritmi più elevati da ottobre 2008, quando ci fu la fuga di massa nel pieno della deflagrazione della crisi. Secondo i dati monitorati da TrimTabs, fondi e ETF azionari hanno registrato deflussi netti dalla Borsa americana per 35,8 miliardi di dollari, l’emorragia più forte dal mese successivo al crac Lehman.
Il dato è confermato dagli ETF azionari a leva, che hanno segnato un calo degli asset del 2,5%, mentre quelli short e sempre a leva (cioè fatti per scommettere su un calo) hanno aumentato gli asset del 4,6%.
La bolla di cui tanto si parla sta finalmente scoppiando?
No anzi, le cose non potrebbero andare meglio. Lo ha spiegato, a CNBC, Boris Schlossberg di BK Asset Management: è un fatto positivo per l’azionario Usa perchè più investitori escono da Wall Street, meno sono le probabilità di un crash improvviso. Gli fa eco Andrew Burkly, capo della portfolio strategy di Oppenheimer: questo mercato continua ad essere uno dei tori meno amati della storia. Burkly spiega che, ogni volta che il mercato fa un massimo di 52 settimane, la gente che era fuori si concentra solo sul fatto di averlo mancato, e non investe nuovi soldi. E così si va avanti. Un’altra ragione del deflusso da Wall Street va cercata nel fatto che gli investitori sono a caccia di opportunità globali: sempre secondo i dati di TrimTabs i fondi global equity stanno infatti attirando somme record.
Il dato è confermato dagli ETF azionari a leva, che hanno segnato un calo degli asset del 2,5%, mentre quelli short e sempre a leva (cioè fatti per scommettere su un calo) hanno aumentato gli asset del 4,6%.
La bolla di cui tanto si parla sta finalmente scoppiando?
No anzi, le cose non potrebbero andare meglio. Lo ha spiegato, a CNBC, Boris Schlossberg di BK Asset Management: è un fatto positivo per l’azionario Usa perchè più investitori escono da Wall Street, meno sono le probabilità di un crash improvviso. Gli fa eco Andrew Burkly, capo della portfolio strategy di Oppenheimer: questo mercato continua ad essere uno dei tori meno amati della storia. Burkly spiega che, ogni volta che il mercato fa un massimo di 52 settimane, la gente che era fuori si concentra solo sul fatto di averlo mancato, e non investe nuovi soldi. E così si va avanti. Un’altra ragione del deflusso da Wall Street va cercata nel fatto che gli investitori sono a caccia di opportunità globali: sempre secondo i dati di TrimTabs i fondi global equity stanno infatti attirando somme record.
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