Mercati emergenti, declassamenti vicini il giro di boa

erenza dell'Europa, i declassamenti netti (cioè il rapporto tra numero di rating peggiorati rispetto al numero di quelli migliorati) relativi ai bond dei paesi emergenti è negativo da 50 mesi. A calcolarlo è stato il team fixed income di una importante banca d’affari svizzera che, quasi in parallelo, ha constatato che invece il rapporto U/D (upgrade/downgrade) del merito di credito in Europa è tornato positivo a marzo per la prima volta dall'inizio del 2011.
Detto questo, però, sembrerebbe che sia probabile un ritorno ad un positivo rapporto U/D nei paesi emergenti nei prossimi mesi. Le ragioni sono diverse. In primis il processo di ribasso delle stime dei profitti del settore energia (legati a doppio filo al crollo del prezzo del petrolio) sembra ormai esaurito; al contrario, la revisione al rialzo degli utili aziendali nei settori che, invece, beneficiano di prezzi dell’energia molto più bassi è solo all’inizio sebbene ci vorrà del tempo prima che possa dispiegare tutti i suoi effetti sui conti societari.
In attesa che questi fenomeni si concretizzino, l’analisi mostra che attualmente il solo settore dell’IT (Information Technology) emerging markets è in attivo nel rapporto U/D (+0,3%) mentre quello industriale è vicino (-0,3%) alla soglia dell’inversione di tendenza. Per quanto riguarda invece i singoli Paesi soltanto Taiwan (+ 0,3% ), mostra un rapporto U/D in territorio positivo (in virtù dell’alta percentuale di aziende hi tech sul mercato) mentre alcuni altri importanti mercati si stanno avvicinando al giro di boa: dal Sud Africa (-1,6%), alla Turchia (-2,4%) fino alla Corea (-2,8%).
In rapido miglioramento pure i rapporti U/D relativi a Cina, India, Messico e Russia, mentre in Brasile la situazione è meno promettente: in ogni caso il paese con il peggior rapporto U / D è di gran lunga la Malesia (-18,5%).