Brexit

Speciale Elezioni UK, ecco cosa dicono i gestori

11 Maggio 2015 09:50

financialounge -  Brexit David Cameron elezioni
ultato netto delle elezioni politiche nel Regno Unito della scorsa settimana ha sorpreso tutti e la vittoria del partito dei Conservatori è stata accolta positivamente: non ci sarebbe stato niente di peggio, infatti, che la prospettiva di un lungo periodo di instabilità politica in uno dei paesi più importanti, non solo in Europa, nello scacchiere finanziario. Tuttavia, se la reazione immediata delle quotazioni degli asset britannici è stata brillante, non tutti i problemi che avevano contribuito a indebolire bond, valuta e azioni inglesi sono scomparsi. Come hanno avuto modo infatti di commentare alcuni asset manager a FinanciaLounge, sebbene con diversi distinguo e precisazioni.

“Nei giorni precedenti le elezioni, abbiamo visto segnali di una crescita del premio a rischio nel Regno Unito a causa dell’incertezza politica, ma ormai sono spariti. Grazie al risultato del 7 maggio è più probabile che il Regno Unito riuscirà a sostenere i livelli di crescita economica; l’esito poi dovrebbe dare un po’ di spinta alla fiducia dei consumatori in generale” ha dichiarato Rob Jones, Co-Head of European Equities di Union Bancaire Privée (UBP) per il quale, inoltre, il risultato appare particolarmente positivo per diversi settori, come quello bancario, l’immobiliare, il retail e per l’industria dell’intrattenimento. Ognuno di questi segmenti, infatti, rischiava di risentire di un eventuale Governo Laburista.”In quanto investitori di lungo periodo, con questo risultato elettorale sarà più probabile per noi poter valutare e agire sulla base di nuove idee d’investimento nel mercato britannico” ha aggiunto Rob Jones mentre per James McDaid, Investment Manager di GAM restano comunque i timori di una “Brexit”.

“L’eccitamento iniziale dei mercati potrebbe smorzarsi a bocce ferme. Ci sono diversi fattori di potenziale preoccupazione per gli investitori, primo fra tutti la relazione tra il partito di David Cameron e lo Scottish National Party (SNP). Prima delle elezioni, il leader dell’SNP, Nicola Sturgeon, sembrava determinata a togliere il potere a Cameron. Tale approccio dovrà cambiare ora che l’elettorato si è pronunciato. Sturgeon ha dichiarato, in campagna elettorale, che indire un nuovo referendum sull’indipendenza della Scozia non era una sua priorità. Ora che il voto è alle spalle, e decisamente a favore di Sturgeon, sembra però inevitabile aspettarsi un nuovo pronunciamento popolare sull’indipendenza scozzese” ha specificato James McDaid secondo il quale la grande influenza guadagnata dall’SNP si collega a un altro timore, derivante dalla maggioranza in mano ai Conservatori. “Cameron ha promesso un referendum sull’appartenenza del Regno Unito all’Unione Europea. Questo potrebbe avere un impatto negativo sia per gli investimenti esteri nel Paese, sia sulla spesa per investimenti domestica, dato il livello di incertezza della pianificazione aziendale in caso di un’uscita di Londra dall’UE”. A parte questi timori, per James McDaid , il Partito Conservatore può ora continuare l’opera lungo la strada tracciata con i partner di coalizione sin dal 2010.

“Almeno per ora, il Regno Unito resta unito e i mercati hanno reagito positivamente. Nello stesso giorno in cui il mondo celebra la fine della Seconda Guerra Mondiale nel Vecchio Continente, il Victory in Europe Day, il quadro politico britannico sembra molto meno frammentario di quanto chiunque si sarebbe potuto aspettare” ha concluso James McDaid. Anche Maria Paola Toschi, Market Strategist JP Morgan Asset Management cerca di guardare a di là del momentum positivo mostrato dai mercati e giustificato dall’esito elettorale. Per la strategist, infatti, i fattori economici, tra cui la crescita dell’Europa in senso più ampio, e della produttività nel contesto produttivo del Regno Unito, restano di gran lunga gli elementi più rilevanti da considerare per le implicazioni sui mercati e sulle prospettive di investimento.
“Alcuni temi restano aperti, come la politica economica del nuovo governo e l’effetto sull’economia, ma è davvero difficile capire quale sarebbe stata la forte differenza di programmi e effetti economici di una coalizione laburista rispetto a quella conservatrice che si accinge a proseguire la guida del paese” argomenta Maria Paola Toschi secondo la quale la questione legata alla permanenza del Regno Unito in Europa resta aperta, ma ha tempi di sviluppo molto e troppo lunghi per poter impensierire gli investitori oggi.

“Nel breve termine” sottolinea infine Azad Zangana, Senior European Economist & Strategist, Schroders “la chiarezza offerta dall’esito elettorale darà sostegno all’attività economica nel Regno Unito, con le famiglie e le imprese che possono decidere i propri investimenti con maggior certezza riguardo tasse e regole”. Nel corso del tempo, però, fa presente Azad Zangana , l’attenzione degli investitori si sposterà sull’incertezza attorno al referendum proposto per il 2017 sull’appartenenza del Regno Unito all’Unione Europea, che potrebbe portare a un rinvio di alcuni investimenti locali e oltremanica. Gli ultimi sondaggi suggeriscono che il fronte dei favorevoli alla permanenza nell’UE ha un piccolo vantaggio, ma al contempo la maggioranza della popolazione è ancora indecisa.

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