crescita economica

Asset allocation, aggiungere qualche protezione dai ribassi

12 Maggio 2015 10:32

financialounge -  crescita economica Grexit
ultimo periodo sono emersi, secondo gli esperti di Goldman Sachs Asset Management (“GSAM”), due rischi che potrebbero indurre gli investitori a riflettere: una crescita più moderata negli Stati Uniti e i difficili negoziati fra la Grecia e i suoi creditori.
Per quanto riguarda la crescita negli Stati Uniti, gli specialisti di GSAM ritengono che l’economia statunitense abbia tenuto bene malgrado un inverno particolarmente rigido, l’impatto negativo del ribasso dei prezzi del petrolio sugli investimenti e un significativo inasprimento delle condizioni finanziarie indotto dalla forza del dollaro.
Quanto ai rapporti della Grecia con l’Eurozona, invece, i professionisti di GSAM si aspettano il raggiungimento di un accordo piuttosto che un’uscita di Atene dall’Unione monetaria. Un rischio più opaco e forse più problematico nel lungo periodo è il rallentamento della Cina, anche se nel breve termine le misure di stimolo varate dalla banca centrale dovrebbero attenuare la volatilità.

“In ogni caso, per il momento, abbiamo scelto di non seguire il suggerimento del famoso adagio di borsa «Sell in May and go away» (vendi in maggio e vai via). In effetti, la semplice analisi dei dati storici indica che nel periodo da maggio ad agosto i rendimenti dell’indice S&P500 sono mediamente più contenuti, ma nell’attuale contesto di tassi di interesse negativi anche un rendimento modesto appare interessante rispetto a quello della maggior parte dei depositi del mercato monetario” fanno sapere gli esperti di GSAM per i quali, inoltre, nei prossimi mesi lo scenario macroeconomico rimarrà favorevole agli asset maggiormente esposti al rischio, sebbene con un accorgimento: quello di aggiungere nei portafogli orientati al rischio una certa protezione dai ribassi, in caso di ulteriore deterioramento dei dati statunitensi o di sviluppi sfavorevoli sul fronte greco.

Una cautela che si è resa necessaria alla luce dell’andamento dei mercati finanziari, come spiegano gli stessi specialisti di GSAM: “All’inizio dell’anno avevamo previsto una graduale e diffusa riaccelerazione della produzione globale in un contesto di bassa inflazione e di divergenza delle politiche monetarie, con l’avvio del ciclo di inasprimento monetario negli Stati Uniti e nuove misure di allentamento in Europa, Giappone e Cina. Uno scenario di cui il dollaro statunitense sembrava potesse essere un importante beneficiario, insieme alle azioni e alle obbligazioni europee in termini di valuta locale, e che in effetti si è sostanzialmente materializzato, anche se più rapidamente di quanto avessimo immaginato. In effetti, in meno di tre mesi il biglietto verde si è apprezzato del 10% e i titoli azionari tedeschi registrano un guadagno del 20% da inizio anno”.



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