consulenza finanziaria
All’orizzonte più consulenza fee only e servizi ad ampio raggio
28 Maggio 2015 09:45
m è la manifestazione interamente dedicata al mondo del Trading e del Risparmio, occasione di incontro e confronto per gli operatori del settore. Rappresenta un importante evento italiano per capire meglio come affrontare i mercati finanziari e come investire i risparmi, attraverso seminari, convegni e momenti di didattica con ospiti internazionali ed i migliori analisti finanziari. Ed è anche l’occasione per intervistare i tanti consulenti che frequentano gli stand.
A questo proposito, Natixis Global Asset Management, che conduce nel corso dell’anno una serie di survey a livello internazionale, ha elaborato un questionario ad hoc per ITForum 2015 al fine di identificare e comprendere meglio l’atteggiamento dei professionisti della consulenza finanziaria verso tematiche come il rischio, la pianificazione finanziaria, le diverse strategie di portafoglio. I risultati sono stati poi raffrontati con i dati emersi dalla ricerca Global Individual Investors Survey condotta dalla stessa società ad aprile di quest’anno su un campione di 7.000 investitori.
Tra le domande inserite nel questionario, era presente quella relativa ai possibili modelli futuri per società di gestione e reti che prevedeva risposte libere. Se un terzo degli interpellati ha risposto che non saprebbe delinearne uno, il 17% dei professionisti ha indicato che ci sarà un maggior incremento della consulenza fee only mentre il 14% crede che aumenteranno ad ampio raggio servizi alla clientela più evoluti e ad ampio spettro. Le valutazioni sugli effetti dei cambiamenti legislativi sul proprio lavoro si sono divise invece a metà: mentre il 50% crede che la professione diventerà più ricca e stimolante, l’altra metà ritiene che la clientela italiana non si fidi ancora di promotori e consulenti e che pertanto non sia ancora pronta a riconoscere le parcelle per la consulenza.
Di rilievo anche il fatto che, secondo più della metà dei professionisti del risparmio gestito (53%), il collocamento dei prodotti finanziari potrebbe essere incentivato dalla revisione della struttura remunerativa della rete, mentre un terzo del campione indica, quale leva, la diffusione della consulenza online e un ultimo terzo la quotazione dei fondi in Borsa.
L’incertezza sugli impatti effettivi delle nuove discipline è molto alta e si riscontra più volte in diversi quesiti. Sulle novità che potrebbero essere introdotte dalla normativa Mifid2, la maggioranza (57%) ritiene che tale disciplina potrebbe supportare la crescita professionale apportando altresì maggiore trasparenza a grande vantaggio della clientela (per il 52% del campione).
L’ampiezza del cambiamento che dovrebbe riguardare le retrocessioni non è così evidente per il campione: solo il 26% stima effetti sostanziali, il 27% non prevede quasi variazioni e un altro 25% non è in grado di rispondere. Anche la quotazione dei fondi avrà un impatto, in parte limitato, sulle società che operano nel settore del risparmio gestito per il 62% degli intervistati, mentre un terzo crede addirittura che non vi sarà alcuna variazione.
A questo proposito, Natixis Global Asset Management, che conduce nel corso dell’anno una serie di survey a livello internazionale, ha elaborato un questionario ad hoc per ITForum 2015 al fine di identificare e comprendere meglio l’atteggiamento dei professionisti della consulenza finanziaria verso tematiche come il rischio, la pianificazione finanziaria, le diverse strategie di portafoglio. I risultati sono stati poi raffrontati con i dati emersi dalla ricerca Global Individual Investors Survey condotta dalla stessa società ad aprile di quest’anno su un campione di 7.000 investitori.
Tra le domande inserite nel questionario, era presente quella relativa ai possibili modelli futuri per società di gestione e reti che prevedeva risposte libere. Se un terzo degli interpellati ha risposto che non saprebbe delinearne uno, il 17% dei professionisti ha indicato che ci sarà un maggior incremento della consulenza fee only mentre il 14% crede che aumenteranno ad ampio raggio servizi alla clientela più evoluti e ad ampio spettro. Le valutazioni sugli effetti dei cambiamenti legislativi sul proprio lavoro si sono divise invece a metà: mentre il 50% crede che la professione diventerà più ricca e stimolante, l’altra metà ritiene che la clientela italiana non si fidi ancora di promotori e consulenti e che pertanto non sia ancora pronta a riconoscere le parcelle per la consulenza.
Di rilievo anche il fatto che, secondo più della metà dei professionisti del risparmio gestito (53%), il collocamento dei prodotti finanziari potrebbe essere incentivato dalla revisione della struttura remunerativa della rete, mentre un terzo del campione indica, quale leva, la diffusione della consulenza online e un ultimo terzo la quotazione dei fondi in Borsa.
L’incertezza sugli impatti effettivi delle nuove discipline è molto alta e si riscontra più volte in diversi quesiti. Sulle novità che potrebbero essere introdotte dalla normativa Mifid2, la maggioranza (57%) ritiene che tale disciplina potrebbe supportare la crescita professionale apportando altresì maggiore trasparenza a grande vantaggio della clientela (per il 52% del campione).
L’ampiezza del cambiamento che dovrebbe riguardare le retrocessioni non è così evidente per il campione: solo il 26% stima effetti sostanziali, il 27% non prevede quasi variazioni e un altro 25% non è in grado di rispondere. Anche la quotazione dei fondi avrà un impatto, in parte limitato, sulle società che operano nel settore del risparmio gestito per il 62% degli intervistati, mentre un terzo crede addirittura che non vi sarà alcuna variazione.
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