fondi a cedola
Come navigare in questi mercati obbligazionari
5 Giugno 2015 09:35
ante il recente aumento dei tassi di interesse, i rendimenti nei mercati obbligazionari dei paesi sviluppati rimangono molto bassi e segmenti rilevanti del mercato dei titoli di Stato continuano a riconoscere rendimenti negativi. Solo per fare qualche esempio pratico, i rendimenti dei governativi giapponesi, francesi, tedeschi e svedesi con scadenza entro i due anni evidenziano un tasso negativo, mentre quelli danesi e svizzeri sono in territorio negativo con le scadenze fino a cinque anni.
Gli investitori che si trovano a dover fronteggiare rendimenti negativi, o molto bassi, hanno due opzioni principali per cercare di perseguire un maggiore rendimento.
Possono, per esempio, assumere più rischio di mercato (il cosiddetto beta). Più in particolare gli investitori possono o spostarsi verso la curva dei rendimenti a lungo termine in modo da incassare cedole più generose (esponendosi in tal modo alle più ampie oscillazioni di questi titoli in funzione delle variazioni dei tassi) oppure possono orientarsi verso le obbligazioni societarie a più alto rendimento ma a più basso rating (e quindi assumendo maggior rischio emittente); infine possono decidere di esporsi alle obbligazioni in valuta estera sia tramite una copertura valutaria o anche senza alcuna copertura del rischio di cambio.
L’altra opzione consiste invece nell’assumere il rischio di una gestione più attiva (il cosiddetto alpha). In questo caso, gli investitori possono decidere di delegare le scelte in ambito obbligazionario a gestori specializzati che adottano strategie a reddito fisso più opportunistiche puntando a perseguire l’obiettivo di rendimento su tutto l’universo obbligazionario o all'interno di settori e segmenti specifici.
“In tutti i casi, nessuna singola soluzione potrà soddisfare ogni tipologia di investitore: ogni strategia prevede la possibilità di rendimenti più elevati, ma comporta anche rischi aggiuntivi” fanno sapere gli esperti del Global Fixed Income di Goldman Sachs Asset Management (“GSAM”) che poi spiegano: “Gli investitori potrebbero sentirsi quasi «costretti» ad assumere ulteriori rischi. Tuttavia riteniamo che il rischio di mercato possa diventare un’arma a doppio taglio e pertanto, non idoneo ad affrontare oggi i mercati. A nostro avviso i tassi di interesse bassi e negativi richiedono un approccio molto selettivo che si concentra sulla comprensione dei rischi presenti sul mercato, soppesando la compensazione offerta per ognuno di essi. La selezione includerà quindi soltanto i rischi in grado di offrire ritorni soddisfacenti, mentre escluderà i rischi per i quali la compensazione non risulta accettabile. Per gli investitori che cercano di farsi strada tra queste sfide, pensiamo che l’approccio più efficace preveda l’identificazione dei rischi disponibili, dando importanza alla compensazione offerta da ciascun rischio e cercando di diversificare combinando il rischio di mercato e il rischio di gestione attiva”.
Gli investitori che si trovano a dover fronteggiare rendimenti negativi, o molto bassi, hanno due opzioni principali per cercare di perseguire un maggiore rendimento.
Possono, per esempio, assumere più rischio di mercato (il cosiddetto beta). Più in particolare gli investitori possono o spostarsi verso la curva dei rendimenti a lungo termine in modo da incassare cedole più generose (esponendosi in tal modo alle più ampie oscillazioni di questi titoli in funzione delle variazioni dei tassi) oppure possono orientarsi verso le obbligazioni societarie a più alto rendimento ma a più basso rating (e quindi assumendo maggior rischio emittente); infine possono decidere di esporsi alle obbligazioni in valuta estera sia tramite una copertura valutaria o anche senza alcuna copertura del rischio di cambio.
L’altra opzione consiste invece nell’assumere il rischio di una gestione più attiva (il cosiddetto alpha). In questo caso, gli investitori possono decidere di delegare le scelte in ambito obbligazionario a gestori specializzati che adottano strategie a reddito fisso più opportunistiche puntando a perseguire l’obiettivo di rendimento su tutto l’universo obbligazionario o all'interno di settori e segmenti specifici.
“In tutti i casi, nessuna singola soluzione potrà soddisfare ogni tipologia di investitore: ogni strategia prevede la possibilità di rendimenti più elevati, ma comporta anche rischi aggiuntivi” fanno sapere gli esperti del Global Fixed Income di Goldman Sachs Asset Management (“GSAM”) che poi spiegano: “Gli investitori potrebbero sentirsi quasi «costretti» ad assumere ulteriori rischi. Tuttavia riteniamo che il rischio di mercato possa diventare un’arma a doppio taglio e pertanto, non idoneo ad affrontare oggi i mercati. A nostro avviso i tassi di interesse bassi e negativi richiedono un approccio molto selettivo che si concentra sulla comprensione dei rischi presenti sul mercato, soppesando la compensazione offerta per ognuno di essi. La selezione includerà quindi soltanto i rischi in grado di offrire ritorni soddisfacenti, mentre escluderà i rischi per i quali la compensazione non risulta accettabile. Per gli investitori che cercano di farsi strada tra queste sfide, pensiamo che l’approccio più efficace preveda l’identificazione dei rischi disponibili, dando importanza alla compensazione offerta da ciascun rischio e cercando di diversificare combinando il rischio di mercato e il rischio di gestione attiva”.
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