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Borse, Europa e Giappone valgono ancora una scommessa

1 Luglio 2015 12:11

financialounge -  mercati azionari mercati valutari Natixis Investment Managers quantitative easing settore automobilistico yen
aziende continuano a subire gli effetti negativi derivanti da una domanda che resta ancora debole nonostante i segnali di miglioramento della crescita economica a livello globale. Negli Stati Uniti, la domanda dei consumatori si è recentemente contratta, mentre l’Europa è un esempio dell’emergere di uno scenario a due velocità: mentre nelle economie periferiche più piccole di Italia e Spagna i consumi stanno favorendo una interessante inversione di tendenza, la Germania (la cui industria e le relative esportazioni risultano invece molto esposte al mercato cinese) ha accusato i contraccolpi del rallentamento del gigante asiatico.

L’esempio più evidente di questo trend sono i dati sulle vendite di auto in Cina; le importazioni (con la sola eccezione delle auto giapponesi) stanno infatti rallentando e, soprattutto, concedono quote di mercato a favore dei costruttori locali: inoltre i listini continuano a registrare ribassi sui prezzi per l’accresciuta competizione. Proprio quest’ultimo aspetto giustifica la capacità dei costruttori del Sol Levante di riuscire comunque a guadagnare quote di mercato in Cina: grazie alla debolezza dello yen, l’elevato standard qualitativo delle auto nipponiche riesce a fare la differenza rispetto anche ai più economici costruttori cinesi.
D’altra parte, la svalutazione competitiva delle valute è una delle armi utilizzate per per cercare difendere la propria quota in un mercato delle esportazioni globale sensibile soprattutto ai prezzi e al rapporto qualità / prezzo. Peraltro, la debolezza della divisa giapponese e della moneta unica europea sta esercitando una forte attrazione nei confronti dei consumatori cinesi sia verso il mercato nipponico che quello europeo.

A proposito di Vecchio Continente, è interessante segnalare la recente inversione di tendenza dei finanziamenti al settore privato, che in marzo è tornato in territorio positivo per la prima volta in tre anni. Sebbene la ripresa dell’Eurozona si trovi ancora in una fase relativamente iniziale, si ritiene che gli effetti combinati del Quantitative Easing, della debolezza dell’Euro e delle attuali condizioni del settore finanziario possano fare da supporto anche ai mercati azionari europei: sembrerebbero infatti esserci i presupposti per una revisione al rialzo delle previsioni sugli utili, via via che la ripresa acquisirà slancio nei prossimi mesi.

“Tenuto conto del momentum positivo emerso dai risultati pubblicati dalle società europee e di una resistenza forte nei movimenti di consolidamento tattico, siamo passati a un giudizio positivo sui mercati azionari europei in un’ottica di breve periodo, nonostante le incertezze economiche e politiche in Grecia” fanno sapere gli esperti di Natixis Global Asset Management che, per quanto riguarda l’allocazione settoriale, privilegiano i settori dei beni di consumo durevoli (auto, media), ma mantengono un posizionamento neutrale sui titoli del comparto del lusso, i cui risultati sono penalizzati dall’andamento dei tassi di cambio.

“Manteniamo il sovrappeso dei settori sanitario/farmaceutico, bancario, delle telecomunicazioni (per il rendimento e il processo di consolidamento) e, nel comparto tecnologico, il software e i servizi. Siamo invece neutrali su energia (su cui abbiamo preso moderatamente beneficio), materiali, beni di consumo non durevoli, assicurativo e immobiliare. Sottopesiamo i beni strumentali, il settore minerario e le utility. Privilegiamo l’Area Euro, sottopesiamo la Svizzera e siamo neutrali sul Regno Unito” precisano inoltre i professionisti di Natixis Global AM.

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