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Obbligazioni, le mosse tattiche per i portafogli europei

di Redazione 8 Luglio 2015 10:34

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investitori negli ultimi tre mesi sono stati presi in contropiede dai mercati obbligazionari.
Da metà aprile, infatti, si è potuto vedere uno straordinario movimento di risalita dei rendimenti che ha quasi di fatto azzerato le performance da inizio anno dei principali indici europei di riferimento per i titoli governativi ed intaccato in modo significativo anche i rendimenti accumulati dal primo gennaio dai corporate bond.
Soltanto gli high yield hanno mostrato una maggiore capacità di tenuta grazie probabilmente alla combinazione di cedole più generose e del migliorato quadro congiunturale che, a sua volta, sottintende una ripresa economica più dinamica rispetto al recente passato favorendo la solidità delle aziende di seconda fascia emettitrici di obbligazioni.

Ad ogni modo, per alcuni asset manager, se è vero che il rialzo dei tassi reali (cioè dei tassi di interesse al netto dell’inflazione) che si è verificato in Europa negli ultimi due mesi rispecchia un’economia in miglioramento, è altrettanto vero che c’è evidenza anche di una forte componente di volatilità dovuta soprattutto, ma non solo, alle complicazioni della vicenda greca.
Infatti, secondo alcuni osservatori, anche la mancanza di un’indicazione univoca da parte della Bce sul futuro dei tassi a breve da settembre 2016 in poi (cioè dalla fine del quantitative easing), avrebbe inciso sull’aumento delle oscillazioni dei prezzi.
Così come, il ritorno in positivo dell’inflazione euro che sembrerebbe aver scongiurato i pericoli di deflazione che avevano spinto i tassi di interesse di parecchi titoli governativi in territorio negativo.
In questo contesto, le mosse tattiche per i portafoglio europei dei gestori obbligazionari si sono adeguate ai cambiamenti in atto, sebbene siano in molti a ritenere che si tratti di situazioni momentanee.

“Per quanto riguarda il posizionamento di Anima Sgr, in questa fase, che riteniamo comunque transitoria, siamo intervenuti con alcuni aggiustamenti tattici, volti a ridurre la duration (scadenza media dei titoli al fine di renderla meno sensibile al rialzo dei tassi) dei portafogli, il peso sulla Periferia e sull’Italia, privilegiando i titoli governativi italiani legati all’inflazione e riducendo il peso sull’asset class degli high yield europei, pur ritenendola ancora interessante, così come quella dei titoli corporate” fanno sapere gli esperti del Team di gestione di Anima Sgr che poi aggiungono: Tuttavia, dal momento che le nostre aspettative per quanto riguarda la crescita economica e le decisioni di politica monetaria sono state confermate, la visione di Anima Sgr resta costruttiva rispetto a quella più pessimistica del mercato. In particolare, la nostra visione è supportata da due considerazioni: in primo luogo crediamo che la Bce non abbia intenzione di interrompere prima del tempo il programma di QE, in secondo luogo riteniamo che molto del nervosismo e della volatilità che si è creata anche sui titoli governativi italiani rappresenti un effetto del lungo negoziato ellenico per evitare il default della Grecia e non abbia invece nulla a che fare con i fondamentali italiani”.

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