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Azionario Cina, perché è importante fare chiarezza per l’investitore

16 Luglio 2015 17:15

financialounge -  cina Fidelity International h share mercati azionari
Cosa sta avvenendo sul mercato azionario cinese? Se lo chiedono da alcune settimane asset manager, analisti, economisti e commentatori finanziari, tutti fortemente allarmati dalla lunga fase ascendente e dalla successiva brusca frenata delle ultime settimane. La fase ascendente iniziale è stata favorita dalla spinta del Governo, che puntava ad un maggiore coinvolgimento degli investitori locali nel mercato azionario cinese ed è stata sostenuta sia dallo Stock Connect (la piattaforma che ha permesso agli investitori cinesi di investire direttamente nel mercato delle H-share di Hong Kong), sia dalle operazioni di margin financing, cioè l’indebitamento per l'acquisto di titoli a leva: fattori che hanno per molti mesi alimentato un forte rialzo.

Ma, da giugno, si è materializzata una correzione di alcuni dei titoli più speculativi e con bilanci poco brillanti che erano stati fra i principali beneficiari della fase rialzista di aprile e che avevano raggiunto in quel periodo valutazioni eccessive rispetto ai loro fondamentali. La recente ondata di vendite è, invece stata dovuta a fattori più tecnici, in quanto legata all'implementazione di azioni volte a contenere il margin financing grazie al quale molti di questi titoli erano stati acquistati a leva. Questo ha portato a oscillazioni rilevanti a seguito della chiusura di gran parte di queste posizioni a leva con caratteristiche quindi speculative e non di risparmio.

Per Fidelity Worldwide Investment è importante fare chiarezza per l’investitore in modo da evitare scelte di portafoglio emotive legate alla concitazione del momento e poco rispettose dei fondamentali dei titoli.

“Innanzitutto l'economia e il mercato azionario cinesi sono due cose differenti e generalmente non correlate. Negli ultimi anni, ad esempio, le piazze azionarie hanno evidenziato un andamento non in linea con la crescita economica. I fondamentali economici, in particolare, sono determinati da a) il rallentamento della crescita del PIL a fronte della maturazione dell’economia del paese; b) le riforme volte a ribilanciare l'economia verso i consumi interni” fanno sapere gli esperti di Fidelity che, a proposito del "mercato cinese" ricordano che è opportuno indicare chiaramente ciò a cui ci si riferisce.

“Esiste un mercato cinese offshore costituito dai titoli quotati a Hong Kong. L'indice MSCI China, il benchmark per la maggior parte dei fondi UCITS, si riferisce unicamente a questo mercato. Vi è poi un mercato statunitense di ADR cinesi, in particolare di società tecnologiche come Alibaba e Baidu, le quali non sono ancora incluse nell'MSCI China, ma lo saranno entro fine anno. Vi sono infine i due mercati azionari onshore di Shenzhen e Shanghai (i mercati delle "A-share")” tengono a precisare i professionisti di Fidelity.

Inoltre l’investimento nelle A-share quotate sui mercati onshore di Shenzhen e Shanghai era un tempo precluso agli investitori esteri, ma è poi diventato gradualmente accessibile, prima attraverso l'attribuzione di quote agli investitori istituzionali esteri qualificati (QFII) e successivamente attraverso il collegamento delle borse di Hong Kong e Shanghai attraverso lo Stock Connect.

“La forte crescita registrata dal mercato azionario onshore dalla metà del 2014 è stata trainata dalla politica monetaria espansiva adottata dal Governo abbinata all’entusiasmo degli investitori privati, incoraggiati in questo dal governo che desiderava stimolare la domanda interna attraverso l'effetto ricchezza e incoraggiare le società a sostituire il debito con capitale azionario per ridurre il livello complessivo di indebitamento nel sistema. Questi investimenti si sono fondati in molti casi sul margin financing” puntualizzano da Fidelity.

In una certa misura, questa crescita accelerata ha interessato anche il mercato di Hong Kong (H-share) poiché gli investitori locali hanno spinto al rialzo le A-Share. Il premio (cioè la differenza di prezzo) che questi titoli hanno acquisito rispetto alle H-share equivalenti ha infatti indotto gli investitori cinesi a puntare anche sul mercato offshore.

“Questo fenomeno, tuttavia, ha riguardato un segmento circoscritto. Le azioni che hanno registrato il rally maggiore hanno tipicamente dimensioni ridotte e una bassa liquidità, e sono più inclini a repentini movimenti rialzisti. Proprio questa tipologia di titoli è preponderante nel mercato di Shenzhen e nel suo secondo indice, il Chinext. I titoli delle imprese a grande capitalizzazione e con una maggiore liquidità non hanno registrato un balzo in avanti altrettanto ampio e dunque anche la correzione è stata di minore entità” concludono gli esperti di Fidelity.

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