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Idee di Investimento - Obbligazioni - 20 luglio 2015

20 Luglio 2015 14:58

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uce del contesto in cui la domanda di reddito da parte degli investitori resta elevata, una soluzione efficiente è rappresentata dai portafogli multi asset. La proposta di Schroders che rappresenta una soluzione “income” che investe in modo diversificato e dinamico nei mercati emergenti si chiama Schroder ISF Emerging Multi-Asset Income. Il fondo, come è spiegato nell’articolo “Mercati emergenti, ecco la soluzione income di tipo multi asset”, investe in modo flessibile su una vasta gamma di asset class e settori nei Paesi emergenti, potendo contare sugli input degli specialisti internazionali di Schroders sui diversi mercati: a questo proposito giova ricordare che il team Multi-Asset di Schroders, è composto da più di 100 professionisti e gestisce 106,8 miliardi di euro per conto di clienti in tutto il mondo. Il comparto, Schroder ISF Emerging Multi-Asset Income, il cui obiettivo è quello di una distribuzione annuale dal 5% al 6%, segue un processo dinamico di allocazione del portafoglio e controllo del rischio: la gestione è affidata ad Aymeric Forest e di Iain Cunningham, co-gestori anche di Schroder ISF Global Multi-Asset Income che, lanciato il 18 aprile 2012, ha oggi un patrimonio in gestione pari a 5,8 miliardi di euro, con oltre 1 miliardo di euro raccolto in Italia nel solo 2014.

 

“Gli investitori devono essere più selettivi rispetto ai diversi Paesi e tipologie di asset. È necessario gestire attivamente i tassi di cambio: mentre un mercato locale obbligazionario o azionario potrebbe apprezzarsi, la valuta locale potrebbe deprezzarsi. L’approccio Multi-Asset permette di beneficiare della dispersione dei prezzi delle asset class creata da cicli monetari ed economici divergenti tra Mercati Emergenti e potenzialmente di ridurre i rischi di drawdown (di perdita dai massimi) rispetto all’investimento in singole asset class” ha commentato Aymeric Forest, Head of Multi-Asset Europe, Schroders e co-gestore di Schroder ISF Emerging Multi-Asset Income.

 

Tra le idee di investimento per il secondo semestre dell’anno contenute nel documento del BlackRock Investment Institute (BII) relativo al “Mid-Year 2015 Outlook” dal titolo “Verso la normalità” ci sono interessanti indicazioni proprio nell’ambito del debito emergente. Innanzitutto, si evince che i mercati emergenti risultano ora più in forma ma la dispersione di performance tra i diversi paesi è destinata ad aumentare. In passato, fanno notare gli esperti del BII, i cicli in cui la Fed ha rialzato i tassi hanno scatenato contraccolpi negativi sul debito dei mercati emergenti, ma stavolta i mercati emergenti sono più in forma, con meno debito estero, e con i mercati finanziari più liquidi. I professionisti del BII, come hanno avuto modo di argomentare nell’articolo “Debito emergente, perché piacciono India, Cina e Messico”, preferiscono i bond emergenti in valuta forte rispetto alla maggior parte delle obbligazioni in valuta locale, anche perché si stima che il dollaro USA possa apprezzarsi nei confronti di molte valute dei paesi in via di sviluppo. Gli esperti del BII preferiscono infine i paesi con slancio nelle riforme e con l’inflazione in calo come India, Cina e Messico.

 

Un’altra asset class sotto i riflettori degli investitori è quella delle obbligazioni high yield europee: per Roman Gaiser, Head of High Yield di Pictet Asset Management, non è ancora il momento di venderle. “Non è certo facile prevedere come andranno le cose sui mercati nelle prossime settimane e la volatilità sarà generalmente più intensa. Ma dal punto di vista fondamentale e tecnico, la situazione sembra buona. Un aspetto allettante del debito high yield europeo è una duration (scadenza media dei titoli) molto breve rispetto alle emissioni americane della stessa categoria e ad altri strumenti fixed income del vecchio continente. La duration media, pari a tre anni e mezzo, è meno della metà di quella dei Bund. Il significato di questo divario non dovrebbe sfuggire agli investitori. La duration è forse il rischio più grande in questa fase del ciclo economico. È quanto abbiamo visto a maggio e giugno, quando i rendimenti tedeschi hanno subito un brusco rialzo, mentre le obbligazioni high yield sono rimaste relativamente stabili. Un fenomeno ancora più evidente nel caso del debito high yield a breve scadenza, che presenta una duration media di un anno e mezzo” puntualizza Roman Gaiser nell’articolo “Obbligazioni high yield europee, non è il momento di vendere”.

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