Parrucchieri e ristoranti danno una mano alla Yellen

zzo di un taglio di capelli in Usa a giugno è schizzato dell’1,6% rispetto a maggio e del 2,8% su un anno prima. E il prezzo della carne ha fatto ancora di più, ed è balzato dell’11% negli ultimi 12 mesi inducendo alcune grandi catene di ristoranti, come Chipotle, ad alzare i prezzi di bistecche e barbecue.
A San Francisco i prezzi sul menù sono saliti del 10%. O come ha fatto Starbucks con il caffè dopo il forte rialzo dei prezzi all’ingrosso. Anche gli affitti salgono, più 3,5% a giugno sull’anno.

Il tutto si vede poco nel dato generale sull’inflazione, che resta stabile sui minimi grazie ai prezzi sempre molto bassi di petrolio e altre commodities. Ma i movimenti anche importanti all’interno dell’indice vengono scrutati con attenzione dalla Federal Reserve, alla ricerca di argomenti validi per iniziare ad alzare i tassi dopo la pausa estiva.

E a dare una mano a Janet Yellen potrebbero essere proprio parrucchieri, ristoratori e simili. I loro prezzi sono definiti sticky, vale a dire vischiosi. A differenza di petrolio e benzina, che possono oscillare da un giorno all’altro, questi una volta alzati restano a lungo sui nuovi livelli.