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Insolvenze d’impresa in Europa, previsto un calo del 6%

31 Luglio 2015 13:39

financialounge -  consumi esportazioni Europa insolvenza Romania serbia slovenia ungheria
insolvenze d’impresa nei paesi dell’Europa centrale e orientale continueranno a registrare miglioramenti. A prevederlo è Coface, (tra i leader mondiali nell’assicurazione dei crediti), secondo il quale il numero di insolvenze a livello regionale per quest’anno dovrebbe registrare un calo del 6%.
I consumi delle famiglie rimarranno il principale motore economico nella maggior parte dei paesi e influiranno positivamente sui settori che ne dipendono. In termini di esportazioni, l’embargo russo, messo in atto dall’anno scorso, ha avuto un forte impatto negativo, soprattutto nel settore agroalimentare. Tale situazione, ha portato le imprese della regione a cercare altri mercati e a rispondere all’aumento della domanda interna.

I paesi dell’Europa centrale e orientale beneficiano dell’incremento del volume dei loro scambi con la zona euro che registra segnali di ripresa. Osservando più da vicino i singoli paesi, si constata tuttavia che la regione mostra andamenti piuttosto sfaccettati con segnali sia positivi che negativi. In linea con la situazione economica, la dinamica delle insolvenze varia nelle economie dell’Europa centrale e orientale.
In Slovenia e Ungheria è stato osservato un forte aumento del numero di insolvenze.
Sebbene la Slovenia abbia registrato nel 2014 una solida crescita del PIL pari al 2,5%, nel paese le imprese non hanno percepito miglioramenti visibili della loro attività. Il numero di insolvenze è aumentato del +44,7%, il livello più alto nella regione. Tra le motivazioni che gli addetti ai lavori hanno evidenziato per spiegare questo incremento ci sono il carattere inappropriato delle decisioni in materia di investimenti, un adattamento alla crisi economica insufficiente e un alto livello di indebitamento delle imprese.

In Ungheria, per esempio, l’evoluzione delle norme a livello legislativo ha determinato un significativo impatto negativo sul numero delle insolvenze del paese che ha registrato un balzo del +29,4% nel 2014.
Al contrario, le insolvenze hanno messo a segno un importante riduzione sia in Serbia che in Romania. In particolare, in Serbia, le insolvenze si sono contratte del 43,8% in un anno grazie alla revisione della legge serba sui fallimenti varata nell’agosto 2014, mentre in Romania, in cui si è registrato un calo del 28% dei casi di insolvenza è spiegabile da una buona intonazione dell’economia, dalla crescita dei consumi delle famiglie e dal ricorso crescente ai fondi dell’Unione europea.

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