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Un aumento della volatilità che premierà le azioni di qualità

5 Agosto 2015 14:08

financialounge -  BlackRock crescita economica Federal Reserve mercati azionari mercati obbligazionari tassi di interesse titoli di stato
atilità dovrebbe aumentare e le azioni correggere dagli eccessi, in particolare le azioni o i settori che presentano forti e recenti aumenti dei prezzi. D’altra parte una maggiore volatilità dovrebbe favorire altri fattori come, in primis, la qualità. È quanto suggerisce di prendere nota agli investitori Russ Koesterich, BlackRock’s Global Chief Investment Strategist, nel suo commento settimanale sui mercati.
“Gli investitori devono essere consapevoli che i bei tempi non possono durare a lungo. Un incremento della volatilità dovrebbe essere messo in conto alla luce del rallentamento della crescita globale e delle condizioni del credito meno espansive: tutto questo ci suggerisce che le cosiddette azioni momentum (legate cioè al trend positivo in atto sui mercati), che hanno registrato forti apprezzamenti da inizio anno, potrebbero essere esposte a forti oscillazioni” fa sapere lo strategist che, al contempo, ritiene favorite le azioni di qualità qualora i mercati diventassero più instabili.

D’altra parte diversi fattori sostengono un atteggiamento prudente.
Le stime per il 2015 della crescita dei paesi del G8 sono scese da oltre il 2% preventivato lo scorso autunno all’1,70% attuale. La crescita complessiva nel corso degli ultimi anni è stata peraltro più debole di quanto si pensasse: dal 2011 fino al 2014, l'economia americana è cresciuta ad un tasso annuo del 2%, ben al di sotto del 2,3% stimato in precedenza. C'e poi un altro ostacolo di rilievo alla crescita: la produttività risulta al di sotto di quanto suggerito nei rapporti precedenti.

“Questo può avere implicazioni significative per l'economia degli Stati Uniti. La produttività in contrazione accoppiata con l'invecchiamento della forza lavoro, suggerisce una stima di crescita degli Stati Uniti molto più blanda rispetto alla media del secondo dopoguerra. In effetti, questa possibilità troverebbe conferma nel recente downgrade delle stime di crescita degli Stati Uniti da parte dei membri dello staff della Federal Reserve (Fed)” puntualizza Russ Koesterich.

Sul versante obbligazionario, gli investitori stanno reagendo ai segnali di rallentamento della crescita globale, facendo precipitare i prezzi delle materie prime e, con le aspettative di inflazione più modeste, facendo scendere i tassi dei titoli a medio lungo termine ma non quelli a breve: i tassi dei Treasury a due anni sono balzati allo 0,75% sulla crescente convinzione che la Fed possa alzare i tassi nel mese di settembre.
Al di là di tassi più bassi, l'altra tendenza chiave nei mercati obbligazionari è l’allargamento degli spread di credito, ovvero la differenza tra i rendimenti dei titoli del Tesoro USA e titoli di credito di pari scadenza: lo spread degli high yield USA si è ampliato di circa 150 punti base (+1,50%) dallo lo scorso anno, passando dai circa 360 punti base dell’agosto 2014 agli attuali 510 punti base di oggi.

“Entrambe queste variabili , le aspettative di crescita e le condizioni del mercato del credito, sono importanti per determinanti la volatilità dei mercati azionari. La scorsa settimana, il VIX Index, una misura della volatilità del mercato azionario USA, si è attestato intorno ai 12 punti, circa il 40% al di sotto della sua media di lungo termine: ciò implica che investitori azionari potrebbero essere troppo compiacenti e sottovalutare le incognite che gravano sui mercati” conclude lo strategist.

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