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Obbligazioni, meno governativi euro e più debito emergente in dollari

12 Agosto 2015 16:08

financialounge -  dollaro High Yield mercati emergenti Pictet
b>titoli di stato euro e maggiore peso al debito emergente in dollari USA.

La Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU), il gruppo di investimento responsabile delle linee guida di asset allocation in ambito azionario e obbligazionario, nonché in materia di valute e di commodity, ha preso questa decisione nel portafoglio obbligazionario a seguito del rally obbligazionario innescato nelle scorse settimane dai timori per il futuro di Cina e Grecia: movimenti che hanno indotto la PSU a ridurre l’esposizione al debito sovrano europeo, passando da un sovrappeso a una posizione neutrale in base alle valutazioni.

“Contestualmente, abbiamo rafforzato l’investimento nelle emissioni europee high yield a livello neutrale. Confermiamo inoltre la sovraponderazione del debito emergente denominato in dollari USA. Ora che i rendimenti dei Bund decennali sono scesi al di sotto dello 0,7%, i titoli di Stato offrono un potenziale di rivalutazione limitato, soprattutto perché la Federal Reserve sta preparando il terreno per il prossimo inasprimento dei tassi USA, atteso entro la fine dell’anno. E se, come prevediamo, il mercato inizierà ad acquistare nell’ottica di un giro di vite della politica monetaria statunitense nei prossimi mesi, i titoli con duration più bassa faranno meglio rispetto a quelli con duration più elevata” sottolineano gli esperti della PSU secondo i quali ciò spiega in parte il passaggio ai titoli high yield a scapito delle emissioni governative.

La duration media dei titoli HY, di appena 3 anni e mezzo, non è solo meno della metà di quella dei Bund, ma è anche inferiore alla duration della maggior parte delle principali asset class a reddito fisso.

“L’appeal dell’high yield non dipende solo dalle caratteristiche tecniche del segmento. Il profilo creditizio delle società HY si conferma complessivamente solido, e diverse aziende hanno rafforzato i propri bilanci allungando la scadenza delle passività. Stando a parametri come il Liquidity Stress Index di Moody’s, che misura la liquidità degli emittenti di qualità inferiore, il numero delle società sotto pressione è modesto rispetto ai dati storici” puntualizzano i professionisti della PSU che, in base a queste considerazioni, ritengono i titoli high yield interessanti: gli spread dei titoli HY europei di poco superiori a 400 punti base offrono infatti una ricompensa più che sufficiente rispetto a un rischio di default di appena il 2,4% annuo. Sul debito emergente in dollari USA, la PSU mantiene il sovrappeso.

“L’asset class ha dato prova di tenuta anche quando i timori per la crescita dei mercati emergenti si sono intensificati; merito, nostro avviso, della dinamica favorevole di domanda e offerta. Per il resto del 2015 prevediamo un’offerta netta di titoli di debito emergente in USD inferiore a 1 miliardo di dollari, anche se gli investimenti netti nel settore sono rimasti in territorio positivo. Tali trend tecnici favorevoli dovrebbero confermarsi nel breve-medio periodo. Non ci attendiamo un ulteriore marcato apprezzamento del dollaro USA rispetto alle principali valute dei Paesi avanzati” conclude la PSU.

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