Adrian Owens

Obbligazionario, le mosse della Cina e le opportunità in Brasile

21 Agosto 2015 10:57

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nferma per quanto riguarda la preferenza della parte corta delle curve più ripide all’interno di molti mercati dei tassi d’interesse, ritenendo che i mercati non stiano prezzando in maniera corretta i rialzi dei tassi, una volta che inizierà il ciclo di stretta. E una apertura di fiducia sul mercato obbligazionario del Brasile dove, a fronte di un possibile incremento dell’inflazione nei prossimi mesi, è atteso un ribasso dei tassi di interesse da parte delle autorità monetarie del paese.

Possono essere riassunte così le principali mosse di portafoglio adottate da Adrian Owens, gestore del GAM Star Global Rates, secondo il quale è probabile che la Banca Centrale cinese continui sulla strada della svalutazione pilotata del renminbi, soprattutto in considerazione del rallentamento dell’economia.

“Uno dei temi maggiormente all’attenzione degli investitori è l’intervento della Banca Centrale cinese, che ha permesso fluttuazioni del renminbi determinate dalle forze di mercato. Dal punto di vista dei fondamentali, si tratta di una decisione difficile da confutare, considerando che il valore nominale ponderato su base commerciale del renminbi è del 30% più alto rispetto al 2011 ed è cresciuto di circa il 15% nell’ultimo anno. La svalutazione del 3,5% vista la scorsa settimana lascia sul campo solo un terzo dell’apprezzamento maturato fino a oggi nel 2015” spiega infatti il manager che sottolinea come i provvedimenti in Cina abbiano impattato sulle previsioni di rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve americana: “Prima dei più recenti avvenimenti, il mercato includeva nei prezzi una possibilità di circa il 57% di una prima revisione al rialzo dei tassi Fed già nella riunione di settembre, probabilità che ad oggi è crollata e si attesta intorno al 38%” puntualizza Adrian Owens che, inoltre, rivela: “Rispetto all’anno scorso, quando quasi tutto il rischio era posizionato sulle valute, circa il 50% del rischio della strategia rimane concentrato sul fronte valutario, mentre l’altra metà è indirizzato sui tassi d’interesse”.

Dal punto di vista dell’allocazione settoriale, l’interesse del manager nei confronti del Brasile è crescente ed ha sovrappesato la posizione completamente long (rialzista) sui tassi d’interesse, sulla scia dell’intento della Banca Centrale di eliminare l’inflazione dal sistema.

“Lo scorso mese la Banca Centrale brasiliana aveva lasciato intuire di essere sul punto di interrompere il processo di rialzo dei tassi d’interesse, venendo ormai da due anni di revisioni al rialzo. Allo stesso tempo, le condizioni economiche sono in peggioramento con gli indicatori di fiducia di imprese e consumatori al di sotto dei livelli del 2008 e il tasso di disoccupazione in aumento. Tasso di disoccupazione che ha infatti raggiunto il 6,5% a giugno rispetto al 5,5% di inizio 2015. A questo punto, toccato questo livello di criticità, stiamo provando a essere coinvolti in maniera più significativa in questo mercato” spiega Adrian Owens che, nel breve periodo, guardando ai prossimi mesi, si aspetta un rialzo del tasso d’inflazione e che la Banca Centrale rivolgerà la propria attenzione al taglio dei tassi d’interesse dall’attuale livello del 14,25%: in quest’ottica, il manager sta aumentando la propria esposizione, con un posizionamento già sostanzialmente incrementato nell’ultimo mese.

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