Fondi, agosto manda in fumo 1.436 miliardi di attivi

ività globali in gestione del settore dei fondi di investimento sono diminuite dai 36.166 miliardi di dollari di fine luglio ai 34.730 miliardi di fine agosto: in un solo mese, durante il quale si è scatenata una delle più forti turbolenze degli ultimi anni sui mercati finanziari, sono quindi andati in fumo 1.436 miliardi di dollari di asset del patrimonio dei fondi in tutto il mondo. A calcolarlo sono stati gli analisti di Lipper/gruppo Thomson Reuters) nel loro consueto report mensile «Global Fund Market Statistics» nel quale sono contenuti una serie di preziosi dettagli sui flussi di investimento e riscatto del mese e sui rendimenti delle diverse categorie di gestione.

Ovviamente i fondi azionari sono stati quelli maggiormente bersagliati dalla correzione lasciando sul terreno oltre mille miliardi di patrimonio in gestione: ingenti emorragie di asset anche per i fondi bilanciati e flessibili (-242 miliardi) e per i fondi obbligazionari (-126 miliardi): l’unica categoria in controtendenza nel mese è stata quella dei fondi monetari che hanno registrato un incremento del patrimonio mensile di 12 miliardi di dollari. Nonostante questi importanti deflussi mensili, i fondi azionari restano la categoria con il più elevato market share (42,48%): seguono, in ordine di importanza, i fondi obbligazionari (21,77%), i bilanciati e flessibili (14,99%) e quelli monetari (14,25%).

Passando invece alle singole sotto categorie di investimento, si nota che quelle più gettonate nel mese sono state, nell’ordine: monetari area dollaro USA (30,1 miliardi di dollari di raccolta netta mensile), monetari area euro (16,4 miliardi), azionari globali esclusi USA (13,7 miliardi), azionari Giappone (5,3 miliardi), azionari Europa (3,4 miliardi), azionari USA (1,7 miliardi) e obbligazionari Mortgages USA (1,4 miliardi). Il podio delle categorie che, invece, sono state vendute più vendute dai risparmiatori nel mese è costituito dagli azionari Globali (-10,5 miliardi), dagli azionari Paesi emergenti (-9,1 miliardi), e dagli azionari Asia Pacifico ex Giappone (-8,2 miliardi).