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Idee di Investimento - Obbligazioni - 28 settembre 2015

28 Settembre 2015 09:44

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nario di fondo dei mercati non è affatto dei più semplici. Un contesto nel quale non è sufficiente individuare delle potenziali idee di investimento ma è indispensabile soppesarne la validità in diversi contesti e misurarne gli impatti qualora vengano effettivamente implementate in un portafoglio diversificato. Ed è proprio questo l’obiettivo del team di gestione del fondo [tooltip-fondi codice_isin="LU1004132566"]Global Targeted Returns[/tooltip-fondi] (GTR) di Invesco che vaglia le possibili idee di investimento, che, una volta selezionate nel portafoglio, vengono costantemente monitorate in termini di rendimento e di rischiosità. A fine luglio 2015, com’è spiegato nell’articolo “Un solo fondo, 24 diverse idee di investimento”, il fondo contava su 24 diverse idee di investimento, due delle quali inerenti al credito, 8 all’azionario, 5 al valutario, 6 ai tassi di interesse e le restanti tre focalizzate sulla volatilità di specifici mercati. L’abilità nell’individuare le più disparate idee di investimento è finalizzata ad ottenere un rendimento positivo con oscillazioni del valore della quota piuttosto contenute. L’obiettivo del fondo è infatti quello di generare una performance di 5 punti percentuali all’anno al di sopra del tasso Euribor a tre mesi (che rappresenta il tasso di mercato monetario) con una volatilità inferiore alla metà di quella dell’indice delle Borse mondiali in un arco temporale di osservazione di almeno tre anni, il periodo di tempo suggerito per l’adesione a questo comparto.

In campo obbligazionario, alcune interessanti idee di investimento le fornisce pure Tim Haywood, gestore del fondo JB Multibond – Absolute Return Bond Fund di GAM. Nell’articolo “Rendimento assoluto, opportunità in Brasile, Messico e Sudafrica” il manager infatti non si limita a dichiarare cosa abbia fatto da inizio anno (una posizione short -ribassista sui tassi d’interesse europei a più lunga scadenza in Europa fino all’inizio dell’estate, poi un posizionamento lungo - rialzista tattico acquistando Bund dopo la brusca risalita dei rendimenti e, adesso, una graduale riduzione di questa posizione tattica dal momento che i rendimenti sono di nuovo diminuiti) ma suggerisce cosa fare ora: una posizione long – rialzista sul Sudafrica e short ribassista sui bond del Regno Unito, una long sul Messico e una short sul Canada una posizione long sul Brasile, dove, secondo Tim Haywood, si annidano le opportunità più straordinarie.

Nicolas Delrue, Investment Specialist Convertible Bonds di Union Bancaire Privée (UBP), dal canto suo, sostiene invece che l’attuale fase rappresenti un’occasione interessante per investire nelle convertibili. “A nostro avviso, oggi l’outlook è favorevole per le convertibili: nonostante il rallentamento della stagione estiva, l’attività primaria nel mercato globale resta dinamica e di supporto, sia in termini di diversificazione sia di valutazione. Inoltre, la recente correzione ha creato forte opportunità in termini di pricing. Oggi, il livello di volatilità implicito nelle convertibili è o leggermente inferiore o in linea con le medie storiche, in tutti i principali mercati. Riteniamo che la combinazione di questi elementi renda l’attuale fase un punto di ingresso interessante per le convertibili” argomenta il gestore nell’articolo “Convertibili, lo strumento che incorpora sia la difesa che l’attacco”.

Secondo il Team obbligazionario di Anima Sgr, invece, risultano di nuovo interessanti, in un’ottica di medio periodo, i titoli della zona euro «legati all’inflazione» (in particolare i BTP con scadenza superiore a 10 anni), visto il possibile incremento del QE della BCE, aspetto che rassicura la visione già positiva sul mercato degli high yield Euro, dove gli esperti del Team preferiscono i settori più legati alla domanda domestica. “Rimaniamo dell’idea che il 2016, al pari del 2015, sarà contraddistinto da un trend di aumento della volatilità sul mercato obbligazionario americano, così come storicamente ha accompagnato i primi rialzi della Fed. Tuttavia, una maggiore chiarezza su tempi e modalità con cui la politica monetaria americana andrà a normalizzare la struttura dei tassi contribuirà ad evitare le forti tensioni che hanno di recente caratterizzato il periodo estivo” fanno sapere nell’articolo “Obbligazioni in euro, focus su inflazione e high yield” i professionisti del Team che, in parallelo, non mancano di ricordare come nei portafogli obbligazionari di Anima, strategicamente, nel medio lungo periodo, venga mantenuta una posizione lunga (rialzista) sul dollaro americano e corta (ribassista) di valute rappresentative sia di paesi esportatori di commodities, sia di paesi il cui ciclo economico dipende dall’outlook di crescita cinese. La posizione «rialzista» sul biglietto verde è tuttavia neutralizzata nei momenti di elevata volatilità pur tenendo conto che si avvicina il tanto atteso rialzo dei tassi americani da parte della Fed.

A proposito, sono tre i fattori principali che, secondo Kenneth Taubes, Chief Investment Officer, U.S. di Pioneer Investments, hanno guidato la decisione della Fed di lasciare invariati i tassi USA. Tuttavia, sempre secondo il manager, qualora i dati economici dovessero confermarsi sugli attuali livelli non si può affatto escludere che il rialzo possa materializzarsi a ottobre o a dicembre: in tutti i casi, specifica nell’articolo “Come agire sui portafogli dopo la mossa della Fed“ Kenneth Taubes, lo scenario di base e le aspettative fondamentali di Pioneer Investments non sono cambiate con una view positiva sul credito aziendale e una più cauta sui titoli di stato dei paesi sviluppati che pagano basse cedole. “Continuiamo a rimanere positivi sul credito aziendale, mentre rimaniamo cauti sui titoli governativi dei paesi sviluppati che offrono bassi rendimenti, tra cui i Treasury americani. Rimaniamo preoccupati dal fatto che i rendimenti a breve sono maggiormente esposti ad un sell-off (vendita indiscriminata di titoli senza limitazione di prezzo e di quantità) del mercato, se la crescita economica statunitense dovesse continuare a migliorare, poiché offrono un valore piuttosto basso o nullo” sostiene il manager che, al contrario, ritiene che gli spread settoriali dovrebbero fornire buoni rendimenti in un contesto economico statunitense in miglioramento. “Per quanto riguarda gli spread tra settori, in generale siamo ottimisti sulle prospettive del mercato del credito, con tassi di default bassi e le aziende americane che godono di robusti margini e solidi bilanci. Continuiamo a vedere opportunità di selezione sia nel segmento dei titoli corporate High Yield che in quello corporate Investment grade. Anche i prezzi azionari dovrebbero iniziare a recuperare terreno, man mano che gli utili inizieranno a mostrare miglioramenti nei prossimi trimestri” conclude Kenneth Taubes.

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