Gary Shilling
Il guru vede ancora spazio per le obbligazioni
7 Ottobre 2015 09:06
trong>Gary Shilling , un analista finanziario che ha fondato una società di consulenza per gli investimenti che porta il suo nome e che ha sede nel New Jersey, è una delle voci più ascoltate di Wall Street. L’esperto vede ancora spazio di crescita per le quotazioni dei titoli del Tesoro USA e in particolare per il trentennale, che potrebbe arrivare a rendere il 2% dall’attuale 3%: si ricorda che tanto più i tassi di interesse di un titolo obbligazionario scendono tanto più i prezzi salgono (e viceversa) e questo meccanismo si moltiplica in base alla durata del titolo.
Intervistato in tv da Bloomberg, Shilling ricorda che nel 1981, quando il titolo del Tesoro USA a 30 anni rendeva il 15.21%, aveva previsto che il mercato obbligazionario stava entrando in una lunghissima fase rialzista in termini di quotazioni (e, quindi, ribassista, in termini di rendimento). Allora non si era sbagliato, e ora afferma che questa lunga fase non è ancora finita. L’inflazione è sempre più bassa, e questo spinge i prezzi dei bond al rialzo (e i rendimenti al ribasso): oggi abbiamo un titolo del Tesoro a 30 anni che rende poco meno del 3%, e pensa che arriveremo al 2%. Insomma, il rally dei bond che dura ormai da 35 anni non è ancora finito, nonostante la fine sia stata annunciata più volte negli ultimi anni.
La ricetta di Shilling è molto semplice: «non mi interessa quanto basso sia il rendimento fino a che continua ad andare giù» è il credo dell’analista. Se va giù vuol dire che il prezzo sale, se si passa da un rendimento del 3% a uno del 2% in mezzo c’è un ritorno potenziale del 30%: e, con i tempi che corrono, non è certo poco.
Intervistato in tv da Bloomberg, Shilling ricorda che nel 1981, quando il titolo del Tesoro USA a 30 anni rendeva il 15.21%, aveva previsto che il mercato obbligazionario stava entrando in una lunghissima fase rialzista in termini di quotazioni (e, quindi, ribassista, in termini di rendimento). Allora non si era sbagliato, e ora afferma che questa lunga fase non è ancora finita. L’inflazione è sempre più bassa, e questo spinge i prezzi dei bond al rialzo (e i rendimenti al ribasso): oggi abbiamo un titolo del Tesoro a 30 anni che rende poco meno del 3%, e pensa che arriveremo al 2%. Insomma, il rally dei bond che dura ormai da 35 anni non è ancora finito, nonostante la fine sia stata annunciata più volte negli ultimi anni.
La ricetta di Shilling è molto semplice: «non mi interessa quanto basso sia il rendimento fino a che continua ad andare giù» è il credo dell’analista. Se va giù vuol dire che il prezzo sale, se si passa da un rendimento del 3% a uno del 2% in mezzo c’è un ritorno potenziale del 30%: e, con i tempi che corrono, non è certo poco.
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