Credit Suisse

Azioni, il cuscino dei dividendi per attutire la volatilità

14 Ottobre 2015 09:47

financialounge -  Credit Suisse dividendi Faisel Syed Federal Reserve mercati azionari tassi di interesse volatilità
un tema di investimento in ambito azionario che continua ad attrarre sempre più i gestori e i risparmiatori: l’attitudine a privilegiare i dividendi. Un approccio che sta acquistando vigore perché ritenuto una sorta di cuscino per attutire la volatilità delle quotazioni.

Certo, un buon dividendo anche dell’ordine del 5%- 6% annuale non può fare molto nel breve periodo come nel mese di agosto quando in poche settimane gli indici azionari hanno lasciato sul terreno oltre 10 punti percentuali. Tuttavia nei 12 mesi e, soprattutto nel medio lungo periodo (tre- cinque anni), quello cioè più appropriato per valutare un investimento azionario, un buon dividendo offre un supporto non indifferente. Anzi, è dimostrato che il dividendo rappresenta una quota importante del rendimento complessivo nell’investimento azionario.

Negli ultimi 10 anni, dal 9 ottobre 2005 al 9 ottobre scorso, il 35% del rendimento medio annuo realizzato dall’indice delle Borse mondiali MSCI world è derivato dai dividendi mentre nel caso dell’indice Eurostoxx della zona euro, l’apporto del dividendo alla performance media annua nello stesso periodo è stato addirittura del 76%. Una caratteristica che rende le azioni che pagano dividendi consistenti una soluzione difensiva particolarmente interessante nello scenario che si sta delineando che prevede un incremento della volatilità sui mercati azionari per le tante incertezze che ancora dominano lo scenario: dal possibile rialzo dei tassi da parte della Fed alla crescita economica globale, dall’andamento dell’inflazione alle diverse tensioni geopolitiche internazionali.

“I mercati azionari globali hanno visto accelerare i livelli di volatilità da agosto e l’incertezza sulle mosse future della banca centrale americana e sui dati macroeconomici cinesi non consentiranno una stabilizzazione dei mercati nel breve periodo. Il tutto in uno scenario contraddistinto dai tassi d’interesse poco elevati a livello globale” dichiara Faisel Syed di Credit Suisse secondo il quale la Federal Reserve dovrebbe incrementare i tassi d’interesse USA a un ritmo graduale di 25 punti base (+0,25%) a trimestre a partire da dicembre mentre in Europa la BCE potrebbe estendere il quantitative easing oltre il settembre 2016 per via della crescita economica più lenta del previsto e delle previsioni più basse sull’inflazione. Insomma come dire che i tassi d’interesse resteranno su livelli minimi per ancora un certo periodo di tempo.

“In tali condizioni di mercato volatili, i titoli che pagano rendimenti da dividendi interessanti offrono un buon approccio difensivo e tendono a evidenziare una buona performance in periodi di rialzi della volatilità” fa sapere Faisel Syed che sottolinea poi un’altra interessante caratteristica che emerge dall’analisi dei dati storici: i titoli difensivi evidenziano un extra rendimento rispetto a quelli ciclici prima di un rialzo della Fed. “È possibile stimare che le principali aziende mondiali (quelle incluse nell’MSCI world index) dispongano in cassa qualcosa come 2.000 miliardi di dollari in liquidità: è possibile, soprattutto (ma non solo) in Europa, che molte di queste società decidano di distribuire una parte di questa liquidità per accrescere il valore dell’investimento dei soci” conclude Faisel Syed.

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