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Cartolarizzazioni, da qui può ripartire il mercato dei capitali europei

15 Ottobre 2015 09:55

financialounge -  capital cartolarizzazione mercato del credito Unione europea
les vuole rilanciare le cartolarizzazioni per far ripartire il mercato dei capitali in Europa. L’Unione a 28 Stati ha allargato il mercato unico ma restano ancora troppe differenze di norme e regolamenti a livello di singolo paese e quindi occorre intraprendere ogni strada per permettere un rilancio delle attività economiche nel rispetto però della massima trasparenza e, al contempo, aumentando la competitività di mercato.

D’altra parte uno degli obiettivi primari del mercato unico dei capitali in Europa consiste nell’ampliare le possibili fonti di finanziamento che, a tutt’oggi, per il 75% fanno capo al sistema bancario. Ecco quindi che, riuscire a sbloccare le cartolarizzazioni consentirebbe a molte imprese, soprattutto piccole e medie, di disporre di un altro importante canale di finanziamento.

Ricordiamo che la cartolarizzazione è la cessione di attività o beni di una società attraverso l'emissione ed il collocamento di titoli obbligazionari. La cartolarizzazione dei crediti (securization), più in particolare, consiste nella cessione a titolo oneroso di un portafoglio di crediti o di altre attività finanziarie non negoziabili, capaci di generare flussi di cassa pluriennali. Il problema è che la crisi dei mutui subprime americana fu proprio generata dal’abuso delle cartolarizzazioni e da quel precedente non si può prescindere.

La Commissione europea che sta studiando come rilanciare le cartolarizzazioni ed ha individuato una strada molto chiara e con regole semplici. Innanzitutto gli attivi sottostanti devono essere reali (e non l'espressione di derivati) e semplici da analizzare in modo che le autorità di controllo possano valutarli e gli addetti ai lavori (comprese le agenzie di rating) confrontarli tra loro in modo omogeneo. Saranno tassativamente escluse le cartolarizzazioni di altre cartolarizzazioni e il 5% dell’intera emissione dovrà restare in possesso dell’ente emittente in modo da renderlo responsabile e, in qualche modo garante, della genuinità dell’operazione. Per quanto riguarda poi gli investitori dovranno essere adeguatamente informati sia sugli obblighi in termini di contratto del debito e sia sulle date di scadenza relative alla restituzione del capitale.

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