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Borsa Turchia, perché continuano a prevalere i fattori negativi

20 Ottobre 2015 09:57

financialounge -  GAM mercati azionari turchia
fattori che giocano a favore del mercato azionario turco e quelli che invece remano contro, al momento prevalgono questi ultimi anche per effetto dell’incertezza politica. La Turchia infatti tornerà alle urne il 1° novembre, dopo che il partito AKP non è riuscito a formare un governo di coalizione lo scorso giugno. E, benché in base ai recenti sondaggi il risultato elettorale più probabile potrebbe essere una coalizione di governo, probabilmente tra AKP e CHP, la più vicina alle esigenze del mercato, le prossime elezioni saranno osservate da vicino in tutto il mondo: la Turchia resta infatti nel mezzo di una crisi politica con ondate crescenti di violenti attacchi a livello interno, così come al confine turco-siriano con l’Iraq. Inoltre gli attacchi terroristici sul suolo turco o nelle vicinanza, potrebbero seriamente impattare il settore turistico nazionale, uno dei più grandi generatori di reddito.

Uno scenario di forte incertezza che ha spinto gli investitori a ridurre la loro esposizione alla Turchia anche a causa di battute d’arresto del mercato. Però, e qui si delineano i fattori positivi, proprio questa forte correzione dei prezzi può creare interessanti opportunità di investimento a medio lungo termine.

“Da inizio anno la lira turca è precipitata per più del 20%. I tassi d’interesse si sono innalzati, mentre la fiducia dei consumatori ha toccato minimi che non si vedevano da molti anni. L’incertezza politica in Turchia continua a destare le preoccupazioni degli investitori, con quelli stranieri che stanno vendendo le azioni turche. Allo stesso tempo, la Banca Centrale di Turchia continua a camminare su un sentiero molto stretto, dovendo affrontare il dilemma del rialzo dei tassi d’interesse in un economia in rallentamento rispetto a una valuta in indebolimento e ad alti livelli di inflazione” spiega Erdinç Benli, Co-Head del team azionario globale Emerging Market di GAM, che però ricorda come le azioni turche stiano attualmente trattando ai livelli più bassi da molti anni in valori espressi in dollari. Inoltre il tasso di cambio reale in vigore è crollato ai suoi livelli più bassi da dieci anni, cosa che dovrebbe aiutare le società orientate alle esportazioni.

“Anche i prezzi bassi dell’energia aiutano la Turchia poiché una quota molto ampia del disavanzo delle partite correnti deriva dalla componente energetica. Con una crescita del 3,8% del Pil nel secondo trimestre del 2015 rispetto all’anno scorso, l’economia sta andando meglio rispetto alle aspettative. Anche gli utili societari hanno superato le attese nel primo semestre dell’anno” conclude Erdinç Benli.

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