Fed, dopo il QE in arrivo il Twist 2.0?

rossa la schiera di quelli che sono pronti a scommettere su un nuovo passo della Fed verso politiche di supporto non convenzionali all’economia.

Voci che vengono dall’interno stesso della Fed, come quella del presidente uscente della Fed di Minneapolis Narayana Kocherlakota, secondo cui andrebbero presi in considerazione tassi di interesse negativi per rilanciare l’economia e tornare alla piena occupazione. Oppure lo strategist per il reddito fisso di Deutsche Bank, Dominic Konstam, che torna addirittura indietro a uno strumento utilizzato negli anni 60, quando John F. Kennedy era presidente.

Si chiamava Operation Twist, ora viene ribattezzata Twist 2.0. In realtà si è fatto ricorso a questo strumento anche nei moment più duri della crisi finanziaria, in particolare nel 2011 dopo due round consecutivi di quantitative easing.

Di cosa si tratta? Operation Twist consiste nella vendita da parte della Fed di bond a scadenza breve per utilizzare il ricavato nell’acquisto di scadenze più lunghe. A differenza del quantitative easing, questa tecnica non comporta un aumento degli asset detenuti in bilancio dalla Fed, ma aiuta comunque a spingere al ribasso i tassi sui mutui e i prestiti a lunga scadenza delle imprese, mentre allo stesso tempo dà una spintarella agli investitori per farli andare verso asset più rischiosi, stimolando così l’economia nel suo insieme.