Meeting BCE, come la pensa il gestore su obbligazioni e valute

ma del sovrappeso sul debito del Portogallo e della Slovenia. Proseguimento del trading a favore dei titoli di stato spagnoli a discapito dei BTP . In ambito valutario, infine, visione positiva sulla sterlina rispetto all’euro e, tra le economie emergenti, posizioni long (rialziste) su rupia indiana, peso messicano, rand sudafricano e rupia indonesiana. È quello che emerge dal commento di Marilyn Watson, Head of global unconstrained product strategy BlackRock’s fixed income business, a seguito del meeting della BCE di ieri.

“La BCE rimane certamente nel campo della politica monetaria espansiva: ieri ha infatti mantenuto il tasso di rifinanziamento allo 0,05% e il tasso di deposito a -0,2%, ma il presidente Mario Draghi ha osservato che il Consiglio direttivo ha discusso un taglio del tasso di deposito” ha dichiarato Marilyn Watson colpito dal tono decisamente conciliante di Draghi in conferenza stampa che ha aperto ad una possibilità, molto concreta, di un ulteriore ampliamento del QE (quantitative easing) o di un taglio del tasso sui depositi nel mese di dicembre.

“All'interno della zona euro manteniamo la nostra preferenza per il debito pubblico portoghese e sloveno. Siamo convinti che il processo di recupero di queste due economie si muova nella giusta direzione e che, pertanto, vi sia ulteriore spazio per una riduzione dello spread (extra rendimento rispetto ai titoli di stato tedeschi). Inoltre, abbiamo una posizione lunga (rialzista) sulla Spagna contro l'Italia e una short (ribassista) sull'euro nei confronti della sterlina".

Infine, ha fatto sapere Marilyn Watson, l'India rimane una delle posizioni preferite nei mercati emergenti: in portafoglio emergono infatti posizioni long (rialziste) sia per le obbligazioni del governo indiano in valuta locale, che sulle banche indiane e anche sulla rupia indiana. Oltre a questa valuta, il manager segnala una posizione rialzista anche sul peso messicano, sul rand sudafricano e sulla rupia indonesiana sulla base di valutazioni positive e in virtù del loro forte deprezzamento nei confronti del dollaro.