Antonio Bottillo
Obiettivi ben definiti evitando di rincorrere i mercati
2 Novembre 2015 11:38
più sufficiente chiedere ai risparmiatori di rimanere investiti sul lungo periodo: gli individui devono assumere sempre più una prospettiva razionale agli investimenti che miri a raggiungere obiettivi ben definiti, piuttosto che rincorrere i mercati.
“La chiave per poter gestire meglio le trappole comportamentali sta nel fare un check periodico del proprio portafoglio per valutare insieme al proprio consulente eventuali aggiustamenti. Un controllo continuo e disciplinato degli investimenti scelti, unito a un approccio sistematico e razionale può aiutare a mantenere il livello di rischio del portafoglio in linea con il profilo dell’investitore, aiutandolo a rimanere coerente con il proprio piano finanziario e a raggiungere i propri obiettivi di lungo periodo” puntualizza Antonio Bottillo, Executive Managing Director per l’Italia di Natixis Global Asset Management.
In tale contesto, i professionisti della consulenza rivestono un ruolo cruciale nel guidare gli investitori attraverso le complessità dei mercati e nell’aiutarli verso una chiara pianificazione finanziaria. I promotori, i consulenti finanziari e i private banker devono aiutare sempre più i clienti ad affrontare e gestire le loro emozioni, cercando di educarli alle fluttuazioni dei mercati e aiutandoli ad evitare le trappole comportamentali.
Sono soprattutto tre gli errori da evitare.
Innanzitutto è bene ricordare che la confusione e la paura sono spesso due lati della stessa medaglia. Quando non si comprende qualcosa o non si identificano le cause di un evento, panico e paura possono essere le reazioni immediate. Da qui la tentazione di uscire dai mercati in occasione di cali repentini o fasi di volatilità, o la tendenza di molti investitori a ignorare ciò che li può turbare, allontanando o posticipando il problema.
In secondo luogo, è meglio evitare la tendenza a seguire il «gregge» (quello che fanno tutti gli altri), che può portare a una corsa verso determinate asset class, può creare delle bolle finanziarie e può portare gli investitori a entrare o uscire dai mercati con un timing non adeguato.
Infine, ma non certo per importanza, è indispensabile evitare un orizzonte troppo focalizzato sul breve periodo e la mancanza di un chiaro piano finanziario. Assumendo obiettivi proporzionati con la realtà del mercato: il risparmiatore italiano, è infatti impaziente di ottenere risultati concreti e visibili dai propri investimenti, ma spesso tali aspettative sono irrealistiche o sproporzionate. In Italia gli investitori affermano di aver bisogno di rendimenti medi del 9,1% all’anno sopra l’inflazione, una cifra ben al di sopra dei rendimenti medi annuali dei mercati registrati negli ultimi cento anni.
“La chiave per poter gestire meglio le trappole comportamentali sta nel fare un check periodico del proprio portafoglio per valutare insieme al proprio consulente eventuali aggiustamenti. Un controllo continuo e disciplinato degli investimenti scelti, unito a un approccio sistematico e razionale può aiutare a mantenere il livello di rischio del portafoglio in linea con il profilo dell’investitore, aiutandolo a rimanere coerente con il proprio piano finanziario e a raggiungere i propri obiettivi di lungo periodo” puntualizza Antonio Bottillo, Executive Managing Director per l’Italia di Natixis Global Asset Management.
In tale contesto, i professionisti della consulenza rivestono un ruolo cruciale nel guidare gli investitori attraverso le complessità dei mercati e nell’aiutarli verso una chiara pianificazione finanziaria. I promotori, i consulenti finanziari e i private banker devono aiutare sempre più i clienti ad affrontare e gestire le loro emozioni, cercando di educarli alle fluttuazioni dei mercati e aiutandoli ad evitare le trappole comportamentali.
Sono soprattutto tre gli errori da evitare.
Innanzitutto è bene ricordare che la confusione e la paura sono spesso due lati della stessa medaglia. Quando non si comprende qualcosa o non si identificano le cause di un evento, panico e paura possono essere le reazioni immediate. Da qui la tentazione di uscire dai mercati in occasione di cali repentini o fasi di volatilità, o la tendenza di molti investitori a ignorare ciò che li può turbare, allontanando o posticipando il problema.
In secondo luogo, è meglio evitare la tendenza a seguire il «gregge» (quello che fanno tutti gli altri), che può portare a una corsa verso determinate asset class, può creare delle bolle finanziarie e può portare gli investitori a entrare o uscire dai mercati con un timing non adeguato.
Infine, ma non certo per importanza, è indispensabile evitare un orizzonte troppo focalizzato sul breve periodo e la mancanza di un chiaro piano finanziario. Assumendo obiettivi proporzionati con la realtà del mercato: il risparmiatore italiano, è infatti impaziente di ottenere risultati concreti e visibili dai propri investimenti, ma spesso tali aspettative sono irrealistiche o sproporzionate. In Italia gli investitori affermano di aver bisogno di rendimenti medi del 9,1% all’anno sopra l’inflazione, una cifra ben al di sopra dei rendimenti medi annuali dei mercati registrati negli ultimi cento anni.