dollaro
Paesi emergenti, il debito in dollari resta attraente
3 Novembre 2015 10:25
sa probabilità di un ciclo esteso di rialzi dei tassi USA e la significativa liquidità globale assicurata dalle banche centrali dei Paesi Sviluppati dovrebbero riuscire a depotenziare le probabilità di un ritorno alle preoccupazioni croniche sugli Emergenti.
È la conclusione a cui è giunto James Barrineau, Co-Head of Emerging Markets Debt Relative di Schroders, che, tuttavia, non nasconde che il primo rialzo dei tassi della Fed, ormai dato per scontato dal mercato per dicembre, possa causare temporaneamente un ritorno del nervosismo sul mercato.
Infatti, la Federal Reserve, nell’incontro del FOMC del 28 ottobre scorso ha fatto trapelare la possibilità di un aumento dei tassi americani in dicembre che, qualora fosse messo in pratica, potrebbe rallentare la ripresa delle valute dei Mercati Emergenti.
“È tuttavia probabile che la ricerca globale di rendimento eviterà che il debito dei Mercati Emergenti denominato in dollari registri una sostanziale flessione dei prezzi” sostiene il manager secondo il quale i tassi di cambio reali nei Mercati Emergenti sono a livelli che non si vedevano dall’inizio del secolo e i Paesi che hanno storicamente registrato considerevoli disavanzi delle partite correnti stanno vedendo tali deficit ridursi drasticamente, in scia alla maggior debolezza delle valute e ai minori livelli di importazioni, data la frenata della crescita.
Per quanto riguarda il debito in dollaro USA dei Mercati Emergenti, nonostante un saldo positivo (in termini di rendimento) da inizio anno trainato da un rally a ottobre, gli spread sui Treasury statunitensi (ovvero l’extra rendimento rispetto ai titoli di stat USA) rimangono generalmente più ampi, almeno di 50 punti base (+0,50%) , rispetto alle medie storiche.
“L’anticipazione da parte del mercato di un prolungamento dell’era dei tassi bassi rende i Mercati Emergenti uno degli ultimi avamposti disponibili per generare income. La stabilità delle obbligazioni in dollari, anche se i fondamentali dell’asset class nei Paesi più grandi peggiorassero, dovrebbe continuare, a meno che non si materializzi uno shock ancora più negativo” puntualizza infien James Barrineau.
È la conclusione a cui è giunto James Barrineau, Co-Head of Emerging Markets Debt Relative di Schroders, che, tuttavia, non nasconde che il primo rialzo dei tassi della Fed, ormai dato per scontato dal mercato per dicembre, possa causare temporaneamente un ritorno del nervosismo sul mercato.
Infatti, la Federal Reserve, nell’incontro del FOMC del 28 ottobre scorso ha fatto trapelare la possibilità di un aumento dei tassi americani in dicembre che, qualora fosse messo in pratica, potrebbe rallentare la ripresa delle valute dei Mercati Emergenti.
“È tuttavia probabile che la ricerca globale di rendimento eviterà che il debito dei Mercati Emergenti denominato in dollari registri una sostanziale flessione dei prezzi” sostiene il manager secondo il quale i tassi di cambio reali nei Mercati Emergenti sono a livelli che non si vedevano dall’inizio del secolo e i Paesi che hanno storicamente registrato considerevoli disavanzi delle partite correnti stanno vedendo tali deficit ridursi drasticamente, in scia alla maggior debolezza delle valute e ai minori livelli di importazioni, data la frenata della crescita.
Per quanto riguarda il debito in dollaro USA dei Mercati Emergenti, nonostante un saldo positivo (in termini di rendimento) da inizio anno trainato da un rally a ottobre, gli spread sui Treasury statunitensi (ovvero l’extra rendimento rispetto ai titoli di stat USA) rimangono generalmente più ampi, almeno di 50 punti base (+0,50%) , rispetto alle medie storiche.
“L’anticipazione da parte del mercato di un prolungamento dell’era dei tassi bassi rende i Mercati Emergenti uno degli ultimi avamposti disponibili per generare income. La stabilità delle obbligazioni in dollari, anche se i fondamentali dell’asset class nei Paesi più grandi peggiorassero, dovrebbe continuare, a meno che non si materializzi uno shock ancora più negativo” puntualizza infien James Barrineau.