Il premier Modi vuol mettere le mani sull’oro degli indiani

colato che ammonti a circa 20.000 tonnellate metriche il tesoro stipato nelle case e nei templi indiani, più di quattro volte quello custodito a Fort Knox nel Kentucky. E ora il primo ministro Narendra Modi vuol metterci le mani sopra. Infatti, secondo quanto riporta Bloomberg, ha annunciato ben tre piani, tutti appoggiati dal governo, per cercare di attingere alle riserve accumulate di metallo giallo, riducendo la domanda e le importazioni tramite l’offerta agli indiani di forme alternative di investimento.

Parlando a Nuova Delhi, Modi ha annunciato l’avvio formale di un piano di depositi in oro, oltre a un programma di emissioni di debito sovrano legate all’oro e all’introduzione di monete d’oro coniate localmente, alcune recanti l’effige del Mahatma Gandhi.

Insieme alla Cina, l’India è il maggior consumatore di oro del mondo, e il governo Modi intende canalizzare il più possibile di questa potenziale ricchezza nel sistema finanziario, riducendo le importazioni di oro e sostenendo la ripresa dell’economia. I lingotti d’oro potranno essere destinati ad aiutare la crescita indiana solo quando si riuscirà a farli entrare nel circuito del sistema bancario e quando saranno effettivamente scoraggiate le attuali ingenti importazioni, secondo il ministro delle Finanze Arun Jaitley. Ma ci vorrà tempo prima che vengano realizzate le necessarie infrastrutture e per convincere la gente.

Secondo P.R. Somasundaram, che dirige in India il World Gold Council, l’annuncio va visto come un’indicazione forte della volontà di mettere l’oro al centro del sistema finanziario e farlo lavorare per la crescita dell’economia indiana.