green economy
Green economy, in Italia genera il 44% della domanda di lavoro
19 Novembre 2015 11:05
rong>green economy genererà quest’anno in Italia oltre 314 mila assunzioni legate a competenze «verdi»: si tratta di numeri che rappresentano ben il 43,6% del totale delle assunzioni previste nell’industria e nei servizi per il 2015, e quasi il 60% nel manifatturiero. È la conferma che il futuro del lavoro nel nostro paese può riuscire a combinare un’attività lavorativa professionale con connotati etici, ambientali e compatibili con lo sviluppo sostenibile.
D’altra parte, la green economy in Italia è ormai una realtà importante. In base a GreenItaly 2015, il sesto rapporto di Fondazione Symbola e Unioncamere, promosso in collaborazione con il Conai, che esamina la penetrazione della green economy nazionale, un’azienda su quattro dall’inizio della crisi ha scommesso sulla green economy tramite innovazione, ricerca, design, qualità e bellezza. Per la precisione sono 372 mila le imprese italiane dell’industria e dei servizi (pari al 24,5% del totale nazionale) che dal 2008 hanno investito ogni anno in tecnologie «green» per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2. Tradotto in valore aggiunto, il made in Italy «verde» genera 102,5 miliardi, corrispondente al 10,3% dell’economia nazionale, e poco meno di 3 milioni di occupati che applicano competenze «green», pari al 13,2% dell’occupazione complessiva nazionale.
Alla fine di quest’anno, dovrebbero essere 120 mila le aziende che avranno investito con un orientamento «green», o intendono farlo: questo corrisponderebbe al 36% in più rispetto al 2014. Esaminando tutto l’insieme (dai risultati commerciali ai bilanci, dall’occupazione alle performance ambientali del Paese), l’Italia, nonostante gli ancora tanti problemi aperti, può vantare la leadership europea in diversi segmenti dello sviluppo sostenibile.
D’altra parte, la green economy in Italia è ormai una realtà importante. In base a GreenItaly 2015, il sesto rapporto di Fondazione Symbola e Unioncamere, promosso in collaborazione con il Conai, che esamina la penetrazione della green economy nazionale, un’azienda su quattro dall’inizio della crisi ha scommesso sulla green economy tramite innovazione, ricerca, design, qualità e bellezza. Per la precisione sono 372 mila le imprese italiane dell’industria e dei servizi (pari al 24,5% del totale nazionale) che dal 2008 hanno investito ogni anno in tecnologie «green» per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2. Tradotto in valore aggiunto, il made in Italy «verde» genera 102,5 miliardi, corrispondente al 10,3% dell’economia nazionale, e poco meno di 3 milioni di occupati che applicano competenze «green», pari al 13,2% dell’occupazione complessiva nazionale.
Alla fine di quest’anno, dovrebbero essere 120 mila le aziende che avranno investito con un orientamento «green», o intendono farlo: questo corrisponderebbe al 36% in più rispetto al 2014. Esaminando tutto l’insieme (dai risultati commerciali ai bilanci, dall’occupazione alle performance ambientali del Paese), l’Italia, nonostante gli ancora tanti problemi aperti, può vantare la leadership europea in diversi segmenti dello sviluppo sostenibile.
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