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Idee di Investimento – Obbligazioni –23 novembre 2015

23 Novembre 2015 10:29

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interno dei portafogli dei fondi a reddito fisso di ANIMA a fronte della conferma del peso neutrale sull’area Core europea, emerge una preferenza relativa su Germania e Francia (sulla parte di curva a 5/10 anni e per i titoli indicizzati all’inflazione) e un sottopeso sui paesi semicore come Belgio, Austria e Olanda. Leggero sovrappeso invece sui titoli di stato italiani con una preferenza per le scadenze comprese tra i 5 i 15 anni e, in misura minore, per gli inflation linked: infine, come si può leggere nell’articolo “Obbligazioni, ecco dove c’è valore in Italia e nei corporate”, per quanto attiene invece ai portafogli corporate, il Team continua ad essere lungo (posizione rialzista) di obbligazioni societarie ma con un sottopeso di duration (scadenza media dei titoli in portafoglio), e molto selettivo nell’ambito degli high yield.

Revisione al ribasso del giudizio sui titoli di Stato dell’eurozona e al rialzo (sovrappeso) del debito corporate emergente, invece, da parte della Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU), il gruppo di investimento responsabile delle linee guida di asset allocation in ambito azionario e obbligazionario, nonché in materia di valute e di commodity, La decisione in merito alle obbligazioni governative dipende dalle valutazioni eccessive. In tale contesto, la PSU ha deciso di prendere parziale profitto sulle posizioni in obbligazioni governative, riducendo l’esposizione ai bond europei a lunga scadenza, mentre, per quanto riguarda i mercati emergenti, le economie di questi paesi sono ancora soggette a notevoli rischi e per il momento la crescita dei paesi sviluppati non si è tradotta in una forte domanda di esportazioni dai mercati emergenti. “Ci sembra quindi troppo presto per tornare sul debito emergente in valuta locale: l’asset class è infatti strettamente correlata con le divise dei Paesi emergenti, che potrebbero perdere ancora terreno” fa presente la PSU secondo la quale cominciano però a profilarsi delle opportunità in altri ambiti dei mercati obbligazionari emergenti. “Abbiamo cominciato ad ampliare l’esposizione agli emittenti corporate, come alcune blue chip latinoamericane, che finora hanno accumulato un considerevole ritardo e dovrebbero quindi registrare un rimbalzo” dice la PSU nell’articolo “Obbligazioni, meglio i corporate emergenti che i titoli di Stato euro”.

A questo proposito, nell’articolo “La necessità di coprire l’incertezza sull’Euro”, David Lafferty, Chief Market Strategist Natixis Global Asset Management, rileva come la volatilità delle valute costituisca in ogni caso un valido motivo per gli investitori per diversificare la propria asset allocation al di fuori dei propri mercati domestici. I portafogli contenenti azioni ed obbligazioni estere possono essere scoperti (in termini di completa esposizione al cambio valutario), parzialmente coperti, o completamente coperti. Quando la volatilità sui mercati valutari è bassa o moderata, l’esposizione valutaria può aiutare a diversificare e a ridurre il rischio. Ma quando la volatilità delle valute aumenta, gli investitori potrebbero essere presi alla sprovvista da perdite sulla componente valutaria che possono affondare il rendimento degli asset sottostanti. Per tale motivo, per David Lafferty fare affidamento su gestori con una strategia di copertura ben definita può consentire agli investitori di dormire sonni tranquilli.

Gestori che, tuttavia, devono vantare comprovate esperienze in campo internazionale e non soltanto in ambito obbligazionario ma anche in quello azionario e capaci quindi di allestire e gestire in modo efficace portafogli bilanciati: due esempi concreti sono rappresentati dall’Invesco Global Income fund e dall’Ethna-AKTIV.

Il 12 novembre scorso l’[tooltip-fondi codice_isin="lu1097688714"]Invesco Global Income Fund[/tooltip-fondi] ha compiuto il suo primo anno di attività. Un compleanno che ha messo in evidenza performance, sia assolute che corrette per il rischio, molto competitive e che offrono spunti di interesse per gli investitori anche per i prossimi anni. Il fondo, come argomentato nei dettagli nell’articolo “Global Income Fund, un compleanno che offre spunti interessanti”, ha registrato un rialzo annuo del valore della quota del +6,19% (contro il +5,43% medio dei 634 fondi bilanciati tradizionali e bilanciati obbligazionari attivi in Italia negli ultimi 12 mesi), una volatilità annualizzata di 7,1% (contro la media di 11,2% della media dei fondi bilanciati), un indice di Sharpe, che esprime la performance corretta per il rischio, di 0,80 (contro lo 0,44 medio di categoria) e un max drawdown (perdita massima del periodo) di -7,28% (che si confronta con il -11,0% medio dei fondi bilanciati).

Il fondo bilanciato flessibile [tooltip-fondi codice_isin="lu0136412771"]Ethna-AKTIV[/tooltip-fondi], invece, alla luce dell’attuale contesto dei mercati e in base alle prospettive per i prossimi 12 mesi, dovrebbe riuscire a registrare un rendimento 2016 compreso tra il 5% e il 7%. Un obiettivo di performance frutto del contributo, tra il 2% e il 3%, della componente obbligazionaria, di un punto percentuale delle strategie valutarie di portafoglio, e dell’apporto, tra il 2% e il 3%, degli investimenti azionari. È una delle principali previsioni emerse nell’articolo “Portafoglio bilanciato, moderato ottimismo guardando al 2016”, che riporta la presentazioni degli esperti di ETHENEA, la società di gestione degli Ethna Funds in occasione della conference call tenuta dagli esperti della casa d’investimento il 17 novembre scorso.

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