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Idee di Investimento – Azioni – 30 novembre 2015

30 Novembre 2015 10:24

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ante la forte correzione di agosto e il successivo recupero dai minimi in ottobre, può essere ragionevole assumere una sovraesposizione agli attivi più rischiosi, tra i quali figurano le azioni. Ne spiega le ragioni Jim Caron, Managing Director di Morgan Stanley Investment Management, nell’articolo “Opportuna una sovraesposizione agli attivi più rischiosi”. “In prospettiva, ci chiediamo se l’aumento dei premi di rischio non si sia stato eccessivo provocando una correzione troppo severa dei prezzi degli attivi finanziari. Riteniamo infatti che le quotazioni degli attivi siano crollati troppo rispetto alle valutazioni dei fondamentali” puntualizza Jim Caron secondo il quale le opportunità di investimento non mancheranno nei prossimi mesi.

Tuttavia, se ci saranno sicuramente opportunità da cogliere, saranno necessari una valida gestione attiva e una attenta selezione dei titoli. Nell’articolo “Ecco come sfruttare nel 2016 le inefficienze di Borsa” Alessandro Aspesi, Country head Italy di Columbia Threadneedle Investments, ha avuto modo di esporre le ragioni in base alle quali lo scenario attuale dei mercati, e quello previsto per i prossimi 12 mesi, potrà favore la gestione attiva rispetto a quella passiva, che possono essere sintetizzate in cinque fattori: il trend positivo generalizzato dei mercati non potrà proseguire in eterno, emergono grandi rischi macroeconomici e specifici per singoli settori o aziende derivanti dal rallentamento in Cina e dalle turbolenze nei mercati delle materie prime, affiorerà una riduzione della ingente liquidità generata dai QE americani, emergerà la capacità di individuare aziende in grado di fornire una solida e sostenibile crescita degli utili, le inefficienze dei mercati saranno intercettabili soltanto dalla gestione.

In ogni caso, per Alex Tedder, Head of Global Equities, Schroders, sarà estremamente importante avere un approccio selettivo agli investimenti, preferendo le aziende che, nonostante il contesto incerto, possono generare una crescita dei profitti inaspettata. Il gestore, come ha avuto modo di argomentare nell’articolo “Borse 2016, importante avere un approccio selettivo agli investimenti”, è convinto che vi siano diverse dinamiche in gioco capaci di sorprendere il mercato nel 2016. Tra queste figurano la tecnologia e la pressione deflazionistica. Relativamente agli impatti dell’evoluzione tecnologica, per esempio, secondo Alex Tedder, è importante sottolineare che oltre a rimodellare le dinamiche settoriali in diverse aree (come quelle in cui operano società quali Amazon, Google, Facebook, Alibaba e Tencent), lo sviluppo digitale sta aumentando rapidamente e si sta espandendo ben al di là del settore dell’e-commerce, dei social media e della telefonia. Le nuove tecnologie stanno infatti rivoluzionando l’industria tradizionale come quella dell’automotive (Tesla, Uber), dell’abbigliamento e alimentare (Yoox, Zalando, Just Eat, GrubHub), dell’alberghiero (Priceline, Expedia, TripAdvisor e Airbnb) e della selezione del personale (LinkedIn).

Nel frattempo, se Pasquale Corvino, gestore del fondo [tooltip-fondi codice_isin="LU1216084993"]Zest North America Pairs Relative[/tooltip-fondi] di Zest Asset management racconta come destreggiarsi adesso sul mercato azionario americano nell’articolo “Wall Street, cosa scegliere tra large, mid e small cap”, non mancano i gestori azionari a cui continua a piacere l’Europa.

Per esempio, la view di Pioneer Investments sull’azionario area euro, in una prospettiva più a medio termine, rimane positiva per una serie di temi che dovrebbero offrire sostegno alle borse europee. I temi, com’è specificato nel dettaglio nell’articolo “Zona euro, le premesse per il 2016 sono interessanti” sono quattro:
a) gli effetti del piano di QE, diretti ed indiretti (miglioramento della fiducia);
b) il cambio euro/dollaro, che influenza positivamente le esportazioni;
c) l’effetto positivo sui consumi del calo del prezzo del petrolio;
d) i segnali di crescita economica, che emergono dai più recenti dati macroeconomici.
In particolare, secondo gli esperti di Pioneer, il cambio favorevole ed il miglioramento dei consumi e del ciclo dovrebbero avere un effetto positivo sugli utili delle società europee rispetto a quelle americane, rendendo maggiormente attraenti le valutazioni assolute e relative delle prime: è pertanto possibile una maggiore convergenza tra EPS (earning per share, utili per azione) europei ed americani, andando a colmare un gap al momento molto sfavorevole all’Europa.

Per Jeffrey Taylor, Responsabile del team azionario europeo di Invesco basato ad Henley-on-Thames, invece, d’ora in avanti è necessario puntare sui titoli più sensibili al cambio di passo dell’economia. Tradotto in pratica, significa, come peraltro indicato nell’articolo “Azioni Europa, preferite le Borse periferiche e i settori ciclici”, sovrappesare i titoli finanziari, alcuni ciclici, come media e industriali, i Paesi più deboli (Italia, Spagna, Portogallo e Irlanda) e la Finlandia. Interessanti, per il manager, anche i titoli telefonici e quelli dell’energia e delle materie prime: settori dove, nell`ultimo anno, il crollo dei prezzi ha fatto parecchie vittime. Jeffrey Taylor, al contrario, preferisce sottopesare il listino di Francoforte e le azioni euro utilizzare fin qui per un approccio di portafoglio di difesa, cioè i grandi nomi dei consumi di base, la salute e le utilities.

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