diversificazione
Outlook 2016, ecco come diversificare gli asset rischiosi
3 Dicembre 2015 13:18
scorsa primavera, nel corso di un convegno organizzato all’interno del Salone del Risparmio 2015, John Greenwood, capoeconomista globale di Invesco, aveva suggerito ai risparmiatori, e più in particolare a quelli italiani, principalmente tre cose: un orizzonte temporale più lungo rispetto alle proprie abitudini, un’ampia diversificazione sia in termini di asset che geografica e una maggiore propensione verso le classi di investimento più rischiose.
“Ribadisco questi tre suggerimenti anche per il 2016” ha dichiarato l’economista, nel corso dell’incontro con la stampa per la presentazione dell’Outlook 2016 di Invesco, che poi spiega: “Un orizzonte temporale più lungo consente di poter allestire portafogli più «tolleranti» delle oscillazioni del breve periodo al fine di poter catturare un maggiore rendimento nel medio - lungo termine. La diversificazione, invece, è sempre indispensabile e lo è a maggior ragione in questa fase per attenuare i pericoli di una specifica area geografica o di una particolare tipologia di asset class. Per quanto riguarda invece la maggiore esposizione agli asset rischiosi vorrei chiarire che, anche in questo caso, deve essere effettuata in modo equilibrato e diversificato investendo cioè sia in titoli azionari con dividendi di un certo livello (e, soprattutto, sostenibili nel tempo), in titoli obbligazionari con cedole più generose rispetto a quelle dei titoli di stato europei e americani e on partecipazioni immobiliari che offrano reddito”.
Una ricetta, questa di John Greenwood, che prende corpo in considerazione del fatto che l’attuale ciclo espansivo, benché a crescita moderata, sarà molto lungo e consentirà agli asset rischiosi di guadagnare terreno nel medio lungo termine rispetto alla liquidità e al reddito fisso governativo euro. L’economista ha infatti fatto riferimento al ciclo di crescita iniziato nel marzo del 1991 e proseguito per 10 anni fino al marzo 2001: secondo John Greenwood l’attuale ciclo è similare a quello e potrebbe durare, addirittura, anche più di quello.
“Ribadisco questi tre suggerimenti anche per il 2016” ha dichiarato l’economista, nel corso dell’incontro con la stampa per la presentazione dell’Outlook 2016 di Invesco, che poi spiega: “Un orizzonte temporale più lungo consente di poter allestire portafogli più «tolleranti» delle oscillazioni del breve periodo al fine di poter catturare un maggiore rendimento nel medio - lungo termine. La diversificazione, invece, è sempre indispensabile e lo è a maggior ragione in questa fase per attenuare i pericoli di una specifica area geografica o di una particolare tipologia di asset class. Per quanto riguarda invece la maggiore esposizione agli asset rischiosi vorrei chiarire che, anche in questo caso, deve essere effettuata in modo equilibrato e diversificato investendo cioè sia in titoli azionari con dividendi di un certo livello (e, soprattutto, sostenibili nel tempo), in titoli obbligazionari con cedole più generose rispetto a quelle dei titoli di stato europei e americani e on partecipazioni immobiliari che offrano reddito”.
Una ricetta, questa di John Greenwood, che prende corpo in considerazione del fatto che l’attuale ciclo espansivo, benché a crescita moderata, sarà molto lungo e consentirà agli asset rischiosi di guadagnare terreno nel medio lungo termine rispetto alla liquidità e al reddito fisso governativo euro. L’economista ha infatti fatto riferimento al ciclo di crescita iniziato nel marzo del 1991 e proseguito per 10 anni fino al marzo 2001: secondo John Greenwood l’attuale ciclo è similare a quello e potrebbe durare, addirittura, anche più di quello.