Anima Sgr
Meeting BCE, queste le prime riflessioni dei gestori
di Redazione 4 Dicembre 2015 10:36
seguenze principali dell’eccessivo ottimismo degli investitori dopo la delusione seguente le decisioni di Mario Draghi annunciate ieri sono state piuttosto evidenti: l’apprezzamento di quasi tre punti percentuali dell’euro contro il dollaro, l’aumento significativo nei rendimenti dei bond a breve e a lungo termine, e una forte correzione degli indici di Borsa europei (Eurostoxx 50: -3,3%).
Tuttavia, sebbene tutti gli osservatori siano d’accordo nel valutare come «deludenti» (rispetto alle aspettative della vigilia) le decisioni annunciate dalla BCE, le prospettive a medio termine per la zona euro restano sostanzialmente positive.
“Nel complesso, gli ulteriori stimoli annunciati dalla BCE potrebbero avere un impatto marginalmente positivo sulle prospettive dell’Eurozona. Gli investitori che si sono lasciati sorprendere dovranno imparare a guardare con più attenzione ai dati macro e a non aspettarsi che la banca centrale europea punti sempre a tranquillizzarli. Ora attendiamo le decisioni della Fed di questo mese e, se come Janet Yellen ha fatto capire, il rialzo dei tassi di interesse americani ci sarà, potremmo assistere a una ripartenza del trend ribassista dell’euro” ha dichiarato Azad Zangana, Senior European Economist & Strategist, di Schroders mentre Olivier Arpin, Economista di Union Bancaire Privée (UBP) ha commentato: “Quanto deciso ieri dalla BCE ovviamente non è ciò che mette in discussione la prosecuzione della ripresa ciclica dell'economia europea (né la tendenza al ribasso dell’euro). Nel 2016, la politica monetaria dell’Eurozona rimarrà molto espansiva, senza dimenticare che, per la prima volta dalle politiche di austerità di inizio 2010, la politica di bilancio aggregato dell’area dovrebbe essere sostanzialmente neutrale o perfino leggermente espansivo. Le riforme strutturali annunciate nei mesi scorsi in alcuni Paesi dovrebbero iniziare a dare i loro frutti. Mario Draghi, inoltre, ha lasciato la porta aperta a ulteriori misure, se necessarie”.
Per Yves Longchamp, Head of research di Ethenea, il disappunto degli operatori contiene comunque una nota di rassicurazione. Secondo il manager, con questa decisione alle spalle e una prospettiva complessivamente positiva per la crescita e l’inflazione in Europa, prospettiva che Ethenea condivide, ci si può aspettare che la politica monetaria in Europa non cambierà per i prossimi sei mesi.
Luca Noto, Portfolio Manager Obbligazionario di Anima SGR, preferisce sottolineare come, in questo quadro di insoddisfazione dei mercati, si sia perso un elemento di importante discontinuità, in quanto la BCE ha incrementato le misure monetarie accomodanti, in un contesto di crescita rivista al rialzo e inflazione pressoché stabile. Non solo. Per Luca Noto la promessa di Draghi di rivedere nel primo trimestre del 2016 la struttura e i tecnicismi dell’intero programma, potrebbe contenere l’attuale reazione a caldo e ripristinare la protezione della BCE sui mercati finanziari.
Infine, Marilyn Watson, Head of Global Unconstrained Fixed Income Product Strategy di BlackRock, immediatamente dopo il discorso di Mario Draghi di ieri, ha rivelato di mantenere, all'interno della zona euro, la propria preferenza per il debito pubblico portoghese e slovena. La manager è infatti convinta che il processo di risanamento rimane in atto in queste economie e che vi sia ulteriore spazio che questo si traduca in un ulteriore restringimento degli spread obbligazionari (la differenza di rendimento rispetto ai titoli di stato tedeschi). Inoltre Marilyn Watson è esposta con una posizione lunga (rialzista) sulla Spagna contro una ribassista sull'Italia mentre a livello valutario è long (rialzista) sulla corona svedese (SEK) e su quella norvegese (NOK) contro il dollaro USA.
Tuttavia, sebbene tutti gli osservatori siano d’accordo nel valutare come «deludenti» (rispetto alle aspettative della vigilia) le decisioni annunciate dalla BCE, le prospettive a medio termine per la zona euro restano sostanzialmente positive.
“Nel complesso, gli ulteriori stimoli annunciati dalla BCE potrebbero avere un impatto marginalmente positivo sulle prospettive dell’Eurozona. Gli investitori che si sono lasciati sorprendere dovranno imparare a guardare con più attenzione ai dati macro e a non aspettarsi che la banca centrale europea punti sempre a tranquillizzarli. Ora attendiamo le decisioni della Fed di questo mese e, se come Janet Yellen ha fatto capire, il rialzo dei tassi di interesse americani ci sarà, potremmo assistere a una ripartenza del trend ribassista dell’euro” ha dichiarato Azad Zangana, Senior European Economist & Strategist, di Schroders mentre Olivier Arpin, Economista di Union Bancaire Privée (UBP) ha commentato: “Quanto deciso ieri dalla BCE ovviamente non è ciò che mette in discussione la prosecuzione della ripresa ciclica dell'economia europea (né la tendenza al ribasso dell’euro). Nel 2016, la politica monetaria dell’Eurozona rimarrà molto espansiva, senza dimenticare che, per la prima volta dalle politiche di austerità di inizio 2010, la politica di bilancio aggregato dell’area dovrebbe essere sostanzialmente neutrale o perfino leggermente espansivo. Le riforme strutturali annunciate nei mesi scorsi in alcuni Paesi dovrebbero iniziare a dare i loro frutti. Mario Draghi, inoltre, ha lasciato la porta aperta a ulteriori misure, se necessarie”.
Per Yves Longchamp, Head of research di Ethenea, il disappunto degli operatori contiene comunque una nota di rassicurazione. Secondo il manager, con questa decisione alle spalle e una prospettiva complessivamente positiva per la crescita e l’inflazione in Europa, prospettiva che Ethenea condivide, ci si può aspettare che la politica monetaria in Europa non cambierà per i prossimi sei mesi.
Luca Noto, Portfolio Manager Obbligazionario di Anima SGR, preferisce sottolineare come, in questo quadro di insoddisfazione dei mercati, si sia perso un elemento di importante discontinuità, in quanto la BCE ha incrementato le misure monetarie accomodanti, in un contesto di crescita rivista al rialzo e inflazione pressoché stabile. Non solo. Per Luca Noto la promessa di Draghi di rivedere nel primo trimestre del 2016 la struttura e i tecnicismi dell’intero programma, potrebbe contenere l’attuale reazione a caldo e ripristinare la protezione della BCE sui mercati finanziari.
Infine, Marilyn Watson, Head of Global Unconstrained Fixed Income Product Strategy di BlackRock, immediatamente dopo il discorso di Mario Draghi di ieri, ha rivelato di mantenere, all'interno della zona euro, la propria preferenza per il debito pubblico portoghese e slovena. La manager è infatti convinta che il processo di risanamento rimane in atto in queste economie e che vi sia ulteriore spazio che questo si traduca in un ulteriore restringimento degli spread obbligazionari (la differenza di rendimento rispetto ai titoli di stato tedeschi). Inoltre Marilyn Watson è esposta con una posizione lunga (rialzista) sulla Spagna contro una ribassista sull'Italia mentre a livello valutario è long (rialzista) sulla corona svedese (SEK) e su quella norvegese (NOK) contro il dollaro USA.
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