BCE
Decisioni BCE, su cosa investire per il 2016
7 Dicembre 2015 07:10
articolo “Meeting BCE, queste le prime riflessioni dei gestori” abbiamo riassunto alcune delle prime reazioni degli asset manager internazionali «a caldo», subito dopo la conferenza stampa di Mario Draghi di giovedì scorso. Reazioni dalle quali emergeva una sostanziale condivisione nel valutare come «deludenti» (rispetto alle aspettative della vigilia) le decisioni annunciate dalla BCE, mantenendo tuttavia in territorio positivo le prospettive a medio termine per la zona euro. In questo articolo invece, segnaliamo le riflessioni «a freddo» di altri asset manager che forniscono interessanti indicazioni operative a seguito delle decisioni assunte nel recente meeting della BCE.
“Le nostre prime stime per il prossimo anno prevedono in termini netti che tutti i governi della zona euro emetteranno meno bond rispetto al 2015. Se si include il programma di acquisto titoli PSPP (Public Sector Purchase Programme, il programma di acquisto di attività del settore pubblico), la riduzione dell’offerta è rilevante: -300 miliardi di euro rispetto ai -90 miliardi nel 2015. Di conseguenza la Bce avrà più difficoltà a trovare i titoli obbligazionari da acquistare. Questa è una ragione che spiega la decisione della Bce di includere i bond locali nel programma di acquisto di titoli. Il taglio del tasso sui depositi sembra essere il modo più efficace per indurre a un deprezzamento dell’euro” premette Olivier de Larouziere, Head of Interest Rates di Natixis Asset Management, che ora dice di restar in attesa della decisione della Federal Reserve di aumentare i tassi, anche se in maniera graduale. Secondo il manager, l’euro quindi dovrebbe perdere terreno rispetto al dollaro. Inoltre, questi elementi, nel loro insieme, creano opportunità di investimento sui tassi tedeschi e sul debito dei paesi periferici che dovrebbe registrare performance migliori rispetto al debito dei paesi core.
“Dal punto di vista della strategia d’investimento, l'aumento nei rendimenti registrato giovedì 3, subito dopo gli annunci della BCE, gioca a favore del nostro sottopeso nel reddito fisso” fa invece notare la divisione Investment Strategy & Research di Credit Suisse che, inoltre, segnala pure che, nell’ultima riunione del Comitato per gli investimenti, sia stato deciso di tagliare il rating sul segmento high yield da sovra performance (performance attesa superiore alla media di mercato) a neutrale. “Nel complesso nell’azionario restiamo neutrali, con un sovrappeso sui titoli azionari europei. Sebbene la prima reazione dei mercati agli annunci della BCE non sia stata positiva, riteniamo che le mosse della BCE siano comunque favorevoli dell'economia dell'area dell'euro. Inoltre, tutte le tendenze dell’euro ad apprezzarsi nelle prossime settimane potrebbero offrire l'opportunità di aggiungere le azioni europee in portafoglio” concludono gli esperti di Credit Suisse.
“Le nostre prime stime per il prossimo anno prevedono in termini netti che tutti i governi della zona euro emetteranno meno bond rispetto al 2015. Se si include il programma di acquisto titoli PSPP (Public Sector Purchase Programme, il programma di acquisto di attività del settore pubblico), la riduzione dell’offerta è rilevante: -300 miliardi di euro rispetto ai -90 miliardi nel 2015. Di conseguenza la Bce avrà più difficoltà a trovare i titoli obbligazionari da acquistare. Questa è una ragione che spiega la decisione della Bce di includere i bond locali nel programma di acquisto di titoli. Il taglio del tasso sui depositi sembra essere il modo più efficace per indurre a un deprezzamento dell’euro” premette Olivier de Larouziere, Head of Interest Rates di Natixis Asset Management, che ora dice di restar in attesa della decisione della Federal Reserve di aumentare i tassi, anche se in maniera graduale. Secondo il manager, l’euro quindi dovrebbe perdere terreno rispetto al dollaro. Inoltre, questi elementi, nel loro insieme, creano opportunità di investimento sui tassi tedeschi e sul debito dei paesi periferici che dovrebbe registrare performance migliori rispetto al debito dei paesi core.
“Dal punto di vista della strategia d’investimento, l'aumento nei rendimenti registrato giovedì 3, subito dopo gli annunci della BCE, gioca a favore del nostro sottopeso nel reddito fisso” fa invece notare la divisione Investment Strategy & Research di Credit Suisse che, inoltre, segnala pure che, nell’ultima riunione del Comitato per gli investimenti, sia stato deciso di tagliare il rating sul segmento high yield da sovra performance (performance attesa superiore alla media di mercato) a neutrale. “Nel complesso nell’azionario restiamo neutrali, con un sovrappeso sui titoli azionari europei. Sebbene la prima reazione dei mercati agli annunci della BCE non sia stata positiva, riteniamo che le mosse della BCE siano comunque favorevoli dell'economia dell'area dell'euro. Inoltre, tutte le tendenze dell’euro ad apprezzarsi nelle prossime settimane potrebbero offrire l'opportunità di aggiungere le azioni europee in portafoglio” concludono gli esperti di Credit Suisse.
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