Federal Reserve
Portafogli, ecco le mosse giuste se inizia il rialzo dei tassi USA
11 Dicembre 2015 11:03
grande attesa per la prossima riunione del FOMC (Federal Open Market Committee, l’organismo della Federal Reserve incaricato di decidere sui tassi di interesse statunitensi) prevista per il 16 dicembre. Se, come tutto lascia immaginare, non ci saranno ripensamenti dell’ultima ora, Janet Yellen dovrebbe decidere di ricominciare a rialzare i tassi americani. Tuttavia, questo imminente ciclo di normalizzazione dei tassi USA sarà probabilmente il più graduale della storia e, proprio per questo, ha implicazioni particolari sui mercati e sulle decisione che gli investitori dovranno assumere.
“Il rialzo sarà molto graduale perché il tasso neutrale è depresso e destinato ad aumentare solo lentamente nel tempo. In sostanza, le motivazioni della Yellen per un rialzo graduale coincide con la tesi della Nuova neutralità introdotta da PIMCO in occasione del Secular Forum di maggio 2014 e descritta in modo dettagliato nell'Economic Outlook intitolato «Affrontare la Nuova neutralità» di novembre 2014" fa sapere Richard Clarida, Economista e Managing Director di PIMCO.
Il riferimento è al fatto che lo staff della Fed ha condotto uno studio approfondito sul tasso ufficiale reale «neutrale», indicato con «r*», arrivando a quattro conclusioni relativamente a tale tasso:
1) varia nel tempo;
2) al momento è pari a circa lo 0%;
3) dovrebbe aumentare solo "gradualmente" nel tempo;
4) difficilmente salirà ai livelli visti prima della crisi finanziaria.
Ma perché queste conclusioni sono tanto importanti? Perché le proiezioni fanno prevedere che l'inflazione aumenterà in modo graduale fino a un tasso del 2% nei prossimi due anni, per poi stabilizzarsi intorno a tale target. Se la Fed davvero pensasse che non esiste una Nuova neutralità e che il tasso reale di equilibrio sia costante e uguale al livello pre-crisi del 2%, le sue proiezioni indicherebbero un consistente sforamento dell'inflazione: ma non è così.
“Riassumendo, secondo lo scenario economico di riferimento della Fed, la traiettoria di rialzo dei tassi ufficiali fino al 2018 inoltrato è coerente con la nostra tesi di «Nuova neutralità», secondo la quale il tasso ufficiale neutrale dovrebbe oscillare nel tempo in un intervallo fra il 2% e il 3% nominale e tra lo 0% e l'1% reale ( al netto cioè dell’inflazione). Noi di PIMCO dubitiamo che nei prossimi cinque anni il rendimento reale senza rischio della liquidità possa raggiungere l'1,5%: gli investitori riusciranno probabilmente a guadagnare l'1,5% al netto dell'inflazione, ma solo assumendo un rischio di duration (scadenza media dei titoli obbligazionari in portafoglio), di credito (selezione accurata di emittenti obbligazionari societari), azionario o di volatilità” conclude Richard Clarida.
“Il rialzo sarà molto graduale perché il tasso neutrale è depresso e destinato ad aumentare solo lentamente nel tempo. In sostanza, le motivazioni della Yellen per un rialzo graduale coincide con la tesi della Nuova neutralità introdotta da PIMCO in occasione del Secular Forum di maggio 2014 e descritta in modo dettagliato nell'Economic Outlook intitolato «Affrontare la Nuova neutralità» di novembre 2014" fa sapere Richard Clarida, Economista e Managing Director di PIMCO.
Il riferimento è al fatto che lo staff della Fed ha condotto uno studio approfondito sul tasso ufficiale reale «neutrale», indicato con «r*», arrivando a quattro conclusioni relativamente a tale tasso:
1) varia nel tempo;
2) al momento è pari a circa lo 0%;
3) dovrebbe aumentare solo "gradualmente" nel tempo;
4) difficilmente salirà ai livelli visti prima della crisi finanziaria.
Ma perché queste conclusioni sono tanto importanti? Perché le proiezioni fanno prevedere che l'inflazione aumenterà in modo graduale fino a un tasso del 2% nei prossimi due anni, per poi stabilizzarsi intorno a tale target. Se la Fed davvero pensasse che non esiste una Nuova neutralità e che il tasso reale di equilibrio sia costante e uguale al livello pre-crisi del 2%, le sue proiezioni indicherebbero un consistente sforamento dell'inflazione: ma non è così.
“Riassumendo, secondo lo scenario economico di riferimento della Fed, la traiettoria di rialzo dei tassi ufficiali fino al 2018 inoltrato è coerente con la nostra tesi di «Nuova neutralità», secondo la quale il tasso ufficiale neutrale dovrebbe oscillare nel tempo in un intervallo fra il 2% e il 3% nominale e tra lo 0% e l'1% reale ( al netto cioè dell’inflazione). Noi di PIMCO dubitiamo che nei prossimi cinque anni il rendimento reale senza rischio della liquidità possa raggiungere l'1,5%: gli investitori riusciranno probabilmente a guadagnare l'1,5% al netto dell'inflazione, ma solo assumendo un rischio di duration (scadenza media dei titoli obbligazionari in portafoglio), di credito (selezione accurata di emittenti obbligazionari societari), azionario o di volatilità” conclude Richard Clarida.
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