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Manifattura, quattro regioni italiane nella top ten europea

15 Dicembre 2015 10:29

financialounge -  Ethenea italia Made In Italy settore manifatturiero Yves Longchamp
recente graduatoria compilata da Confindustria Lombardia, tra le prime 20 regioni europee per occupazione manifatturiera ben quattro regioni italiane si piazzano nella top ten: Lombardia (al primo posto con 949 mila occupati), Veneto (al quarto, 525 mila impiegati), Emilia Romagna (quinta, 454 mila lavoratori) e Piemonte (ottavo, 379 mila occupati).

Per difendere e, magari, rafforzare questa leadership europea, gli esperti di Confindustria Lombarda hanno individuato quattro filoni: migliorare la qualità dell’ambiente di lavoro; sviluppare i cluster (cioè gli insiemi di imprese interconnesse e geograficamente concentrate le quali cooperano, e allo stesso tempo, competono per ottenere dei vantaggi competitivi); arricchire le peculiarità che rendono unici i manufatti del made in Italy nel mondo; promuovere una cultura più radicata a favore dell’industria.

Per quest’ultimo punto, è importante, per esempio, far comprendere alle famiglie italiane che è molto più lungimirante formare un buon perito tecnico che un laureato in Storia destinato probabilmente alla disoccupazione o, nella migliore delle ipotesi, alla precarietà lavorativa. E, al contempo, dal lato delle industrie, garantire che un buon lavoro (sia in termini di stipendio che di sviluppo di carriera professionale) si possa trovare anche nel nostro paese e non necessariamente andando all’estero.

E come sia importante la manifattura ancora oggi per la crescita economica lo si può constatare nell’articolo “Settore manifatturiero, resta sempre un volano del PIL” nel quale Yves Longchamp, CFA Head of Research ETHENEA Independent Investors (Schweiz) AG, giunge a concludere che l’impatto del settore manifatturiero sui cicli economici delle economie sviluppate non sembra essere stato indebolito da decenni di deindustrializzazione. Sono almeno tre i punti messi in luce dal manager nell’articolo. Innanzitutto il settore manifatturiero è relativamente contenuto rispetto all’economia nel suo complesso, ma rimane ciononostante un rilevante fattore di oscillazione. Inoltre durante le fasi recessive la correlazione cresce, il che dimostra che il ciclo produttivo è un canale di trasmissione potente nei periodi difficili. Infine, un punto percentuale di crescita del settore manifatturiero contribuisce per un quarto fino ad un terzo di punto percentuale di crescita del PIL.

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