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Idee di Investimento – Obbligazioni – 21 dicembre 2015

21 Dicembre 2015 10:30

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investitori istituzionali a livello globale stanno non solo guardando con sempre maggiore interesse alle strategie non correlate e alternative, ma molti di essi prevedono di modificare nel 2016 il loro portafoglio verso queste asset class. Gli investimenti non tradizionali e tecniche di gestione alternative e non correlate possono, infatti, aiutare a diversificare le fonti di rendimento e a controllare meglio i rischi del portafoglio” commenta, nell’articolo “Istituzionali, per il 2016 più flessibilità e strumenti alternativi”, Antonio Bottillo, Executive Managing Director per l’Italia di Natixis Global Asset Management.

Anche dalla ricerca di BlackRock sulle compagnie assicurative mondiali, con un focus sull’area Europa, è emerso che quasi la metà degli investitori istituzionali ha intenzione di aumentare la liquidità in portafoglio nei prossimi 12-24 mesi al fine di creare i presupposti per ulteriori manovre future, in particolare nella previsione di aumentare l’esposizione alle asset class più rischiose. Nell’articolo “Istituzionali, più liquidità e fonti alternative di reddito“ si fa inoltre notare come l’82% degli assicuratori stia pianificando di aumentare gli investimenti alternativi in asset a generazione di rendimento quali per esempio il debito immobiliare nel settore commerciale, il prestito diretto alle PMI e i mutui commerciali.

In ogni caso, le strategie che puntano a migliorare il profilo di rischio / rendimento e, al contempo, a ridurre la polarizzazione direzionale al ciclo economico devono, però, mostrare una bassa correlazione sia con i mercati azionari che con quelli del credito. Possono ottenere questa «neutralità» al mercato implementando approcci relative value (cioè capaci di investire al rialzo e al ribasso in uno stesso segmento di mercato), strategie hedge (cioè di copertura per limitare le perdite massime) e con altre tecniche d’investimento che di solito non sono disponibili tramite gli approcci tradizionali. Jonathan Xiong, Responsabile Fixed Income Alternative, Global Opportunities, co-gestore di portafoglio Goldman Sachs Global Strategic Macro Bond ha acquisito una vasta esperienza nell’ambito delle gestioni obbligazionarie macro: nell’articolo “Obbligazionario, perché una strategia macro puo’ servire”, sostiene che le strategie obbligazionarie macro liquid alternative possono essere particolarmente interessanti proprio perché vanno in questa direzione. Secondo il manager, possono rivelarsi utili agli investitori qualora i tassi di interesse rimangano eccezionalmente bassi ma anche se, in futuro, si dovesse affrontare l’aumento dei tassi.

Fin qui le strategie alternative: ma quali opportunità ci sono ancora nel segmento tradizionale del reddito fisso? Le obbligazioni emergenti, le convertibili e gli high yield sembrano offrire ancora valore. “Le valute emergenti, che secondo i nostri modelli sono scambiate a circa tre deviazioni standard sotto il fair value (il valor stimato), dovrebbero beneficiare più di altre di un cambio di direzione del biglietto verde. Alla luce di questo scenario, abbiamo preferito ridurre molte posizioni corte (ribassiste) sulle valute emergenti e rafforzare l’esposizione al debito sovrano emergente in valuta locale, passando da un sottopeso a un livello neutrale” fanno sapere i professionisti della Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU), nell’articolo “Debito emergente in valuta locale, il peggio forse è ormai alle spalle”. La PSU, che è il gruppo di investimento responsabile delle linee guida di asset allocation in ambito azionario e obbligazionario, nonché in materia di valute e di commodity, sottolinea che il proprio giudizio positivo trova supporto nell’attuale rendimento di questa asset class che si attesta al 7% circa, rendendo le valutazioni interessanti.

Jonathan Stanford, gestore del fondo [tooltip-fondi codice_isin="LU0333971942"]GAM Star (Lux) – Convertible Alpha[/tooltip-fondi], nell’articolo “Bond convertibili, come scegliere quelli giusti per il 2016” in cui analizza il mercato delle obbligazioni convertibili, non ha dubbi nell’indicare l’Europa e il Giappone come i mercati nei quali questa particolare tipologia di obbligazioni dovrebbero beneficiare di più del ciclo economico nel 2016, sebbene quest’ultimo non si profili di certo sfavillante. Asia e Giappone sono invece i mercati nei quali questa tipologia di titoli mostrano maggiore convenienza. “Le aree di maggior interesse in Europa, in termini di opportunità di valutazioni, si trovano probabilmente nell’area degli emittenti «periferici», dove il sentiment degli investitori è ancora in sofferenza, ma dove ci sono alcuni segnali di ripresa della crescita che potrebbe tradursi in un restringimento degli spread di credito (extra rendimento dei bond societari rispetto ai titoli di stato) e un incremento dei prezzi azionari” fa inoltre presente Jonathan Stanford.

Per Andrew R. Jessop, Executive Vice President e Gestore PIMCO, e Anna Dragesic, CFA, Executive Vice President, Credit Product Manager di PIMCO, sono tre, in estrema sintesi, i principali fattori di supporto alla scelta di investire in obbligazioni high yield, come hann avuto modo di argomentare nel dettaglio nell’articolo “High yield, sono tre i principali fattori di supporto”: 1) la possibilità di ridurre il rischio rispetto all’investimento azionario; 2) la possibilità di migliorare il rendimento se vengono selezionate emissioni di elevata qualità; 3) la possibilità di migliorare il profilo di rischio/rendimento complessivo del portafoglio, data la bassa correlazione dell’high yield con la maggior parte delle altre classi di attivo.

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