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Un piccolo passo della Fed, un grande passo verso la normalizzazione

23 Dicembre 2015 10:36

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primo aumento in un decennio può essere definito il primo piccolo passo della Federal Reserve ("Fed") verso la normalizzazione dei tassi di interesse dopo la crisi finanziaria. È quello che pensano gli esperti di Goldman Sachs Asset Management (“GSAM”) che hanno valutato i possibili impatti del rialzo dei tassi americani individuando sei importanti capitoli.

1. L’azione della Fed appare prudente, con un occhio attento sull’inflazione e sugli sviluppi dei mercati finanziari. Le prossime mosse della banca centrale americana saranno graduali e gli aumenti successivi dipenderanno dai dati macroeconomici in arrivo e dalle condizioni finanziarie internazionali. Sulla base delle previsioni attuali, GSAM ritiene che la traiettoria dei tassi di interesse sarà poco ripida. Dal momento che le tendenze del mercato del lavoro statunitense sono già positive, GSAM reputa che l'attenzione principale della Fed nei prossimi mesi sarà rivolta particolarmente all’inflazione, alle condizioni finanziarie, alla forza del dollaro e alla crescita economica.

2. GSAM si aspetta altri tre aumenti dei tassi nel 2016, sebbene tale percorso resti incerto.

3. L'economia degli Stati Uniti ha una dinamica sufficiente per sostenere un moderato percorso di rialzo dei tassi. Tuttavia, le condizioni finanziarie e la traiettoria dell’inflazione rimangono fonti significative di incertezza nel percorso di ulteriori aumenti dei tassi. In ogni caso, GSAM non crede che nel breve termine questa moderata politica restrittiva della Fed possa rischiare di far deragliare la ripresa degli Stati Uniti. Di conseguenza, l'approccio di investimento rimane prociclico, con le azioni che rimangono le classi di attivi favorite in questo contesto.

4. GSAM è infatti moderatamente positiva sui titoli azionari e del credito aziendale (sia corporate bond Investment Grade che High Yield). La decisione di alzare i tassi riflette la convinzione della Fed che l'economia americana continuerà un percorso di crescita: uno scenario sostanzialmente favorevole per le attività di rischio e e per l’opinione degli investitori, in particolare alla luce delle indicazioni accomodanti della Fed per spiegare la decisione di questo rialzo e dei possibili rialzi futuri. Detto questo, l’approccio fondamentale bottom-up (basato sull’analisi delle singole aziende) e la selezione delle obbligazioni societarie continuano a guidare il processo di investimento di GSAM.

5. La decisione della Fed e la prospettiva di maggiori rendimenti futurinegli Stati Uniti dovrebbe sostenere il dollaro intorno ai livelli attuali. GSAM ritiene che il potenziale rialzo a breve termine del dollaro è probabilmente limitato per tre ordini di ragioni: 1) l'azione della Fed è stata ben comunicata anticipatamente ai mercati, 2) il dollaro ha già espresso un rialzo significativo negli ultimi 18 mesi nei confronti delle principali valute internazionali, 3) manca una ulteriore aggressività nelle politiche monetarie delle banche centrali in Europa e Giappone tale da poter guidare un aumento dei flussi verso gli Stati Uniti.

6. Nei mercati emergenti, GSAM ritiene che i prezzi delle materie prime, la crescita cinese e i fondamentali a livello locale siano più influenti della politica monetaria della Fed. I mercati hanno avuto un lungo periodo di tempo per adeguarsi alla prospettiva di tassi più elevati negli Stati Uniti e GSAM reputa che gli asset dei mercati emergenti stiano già incorporando ampiamente questo moderato rialzo dei tassistatunitensi . Di conseguenza, rimane viva la convinzione che gli attivi dei mercati emergenti saranno guidati principalmente dai fondamentali locali.

 

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