2016, meno crescita e più inflazione

crescita globale del 2,6% per il 2016, rivista al ribasso rispetto al precedente 2,9%, e una del 2,8% per il 2017, con un rallentamento nelle economie avanzate a seguito della stretta monetaria negli Stati Uniti” è questa la previsione formulata da Keith Wade, Chief Economist and Strategist, Schroders che, relativamente ai mercati emergenti, pensa che la Cina continuerà a rallentare nel 2016, ma i segnali di stabilizzazione in Russia e Brasile si tradurranno in un anno migliore per i BRIC. L’economista si aspetta poi che il tasso dei Fed Funds aumenterà all’1,25% entro fine 2016 per poi portarsi al 2% entro fine 2017, quando raggiungerà i massimi.

“Per quel che concerne la BCE, sebbene possa esserci un’ulteriore estensione del programma di QE, ci aspettiamo che l’allentamento monetario terminerà nel marzo 2017 e che la BCE lascerà i tassi invariati fino alla fine di quell’anno” sostiene Keith Wade che spiega la propria revisione al ribasso delle stime in tutte le aree geografiche globali per via di un eccesso di scorte e di una mancanza di spinta della domanda globale.

Per Keith Wade, infine, sebbene i benefici dei prezzi bassi del greggio continueranno a sostenere la spesa dei consumatori, l’inflazione aumenterà e gli effetti positivi del petrolio svaniranno nel corso del 2016.