Asia

Portafogli obbligazionari, meno dollari più high yield

18 Gennaio 2016 11:19

financialounge -  Asia dollaro High Yield mercati emergenti mercati obbligazionari Pictet USA
diamo che l’apprezzamento del dollaro USA sia probabilmente destinato a rallentare nei prossimi mesi, alleviando le tensioni sul reddito fisso e sulle divise dei Paesi emergenti” dichiara la Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU), il gruppo di investimento responsabile delle linee guida di asset allocation in ambito azionario e obbligazionario, nonché in materia di valute e di commodity.

Gli esperti della PSU ritengono che i mercati obbligazionari e delle valute emergenti finiranno per prendere atto che l’inasprimento monetario negli Stati Uniti sarà graduale e modesto: inoltre le condizioni economiche nell’universo emergente, specialmente in Asia, mostrano segnali di miglioramento. Intanto, la PSU ha assunto una posizione di sovrappeso dell’euro sul dollaro Usd in quanto ritiene che il miglioramento delle prospettive economiche dell’eurozona potrebbe attrarre flussi d’investimento verso la regione e che le possibilità di un ulteriore apprezzamento del dollaro USA siano limitate a causa della valutazione storicamente elevata e del posizionamento eccessivamente ottimista degli investitori sulla divisa statunitense.

“Secondo il nostro modello la valuta statunitense è sopravvalutata del 30% circa su base ponderata per l’interscambio. Alla luce di quanto sopra, abbiamo deciso di potenziare l’esposizione alle obbligazioni emergenti in valuta locale, una delle asset class più convenienti in base alla nostra griglia delle valutazioni. I rendimenti del debito in valuta locale si attestano nel complesso al 7,2%, il livello più alto dal 2010, e le valute emergenti sono trattate a sconto rispetto a quello che noi riteniamo essere il valore corretto (fair value)” precisano i professionisti della PSU che, d’altro canto, non nascondono i rischi cui sono esposti i mercati obbligazionari emergenti, come la possibilità di un hard landing in Cina o quella, per quanto modesta, di un brusco inasprimento monetario negli USA. In quest’ultimo scenario, gli emittenti emergenti finanziariamente più deboli potrebbero trovarsi sotto pressione.

“Ciò nonostante, ci attendiamo che il prolungato deprezzamento delle divise emergenti giunga a termine e che le economie asiatiche ricevano impulso da una ripresa della domanda di esportazioni. Prevediamo inoltre il varo di nuovi stimoli monetari e fiscali in Cina verso l’inizio del 2016, che darebbero ulteriore sostegno alle prospettive del reddito fisso emergente” sostengono gli esperti della PSU che, ritenendo inoltre ingiustificata la recente impennata dei rendimenti dei titoli high yield USA, hanno portato a sovrappeso la propria esposizione a questo segmento di mercato.

“Il premio al rischio per il debito high yield è superiore alla media di lungo periodo, in netto contrasto con quanto avviene nei mercati delle obbligazioni investment grade e dei titoli di Stato del mondo sviluppato, dove i premi al rischio sono pari o inferiori al trend di lungo termine” concludono infatti i professionisti della PSU.

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