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International Editor’s Picks – 08 febbraio 2016

8 Febbraio 2016 09:47

financialounge -  AB InBev Berkshire Hathaway Coca Cola International Editor's Picks Opening Belle petrolio Phillips 66 Wall Street Warren Buffett
style="color: #4b72ab;">Warren Buffet non molla sul petrolio
Nonostante la gran parte delle previsioni sul greggio continuino a puntare a Sud, Berkshire Hathaway continua ad aggiungere fiches alla sua puntata su uno dei più importanti titoli petroliferi americani, Phillips 66, con una scommessa arrivata ormai a sfiorare il miliardo di dollari solo da inizio anno. Lo riporta CNBC citando le dichiarazioni obbligatorie rilasciate dalla holding di Buffet alle autorità di mercato, secondo cui il miliardario avrebbe comprato altri 1,7 milioni di azioni del colosso energetico per quasi $132 milioni. È dal 4 gennaio che Berkshire sta incrementando la sua partecipazione in Phillips 66 e finora ha speso nel solo 2016 ben $964 milioni. Ormai Berkshire detiene 74 milioni di azioni Phillips 66 per un controvalore di $5,9 miliardi, che rappresentano il 14 per cento del capitale.

Il gigante della birra si beve anche la Coca Cola?
La bevanda-simbolo della modernità preda della vecchia birra? O predatore in un mercato del beverage in una fase di consolidamento globale? Quale che sia la risposta, Barron’s riporta che Coca-Cola è stato oggetto di upgrade da parte di importanti broker per entrambe le ragioni, in tutti i casi potrebbe essere destinata a non rimanere sola. Se vale la prima ipotesi, il principale indiziato per una acquisizione è il colosso Anheuser Busch Inbev, fresco del merger con SABMiller, se dovesse decidere di estendere il suo impero dalla birra anche ai soft drik. Ma vista la febbre da M&A che attraversa il settore, Coca-Cola potrebbe anche pensare di allargarsi, e tra i target possibili c’è WhiteWave Foods, che potrebbe rafforzarne ulteriormente la piattaforma globale. E aggiungere un pizzico di salutismo all’offerta della Coke, dato il sentimento sempre più ostile, almeno in Nord America, nei confronti delle bevande soft ma carbonate.

Wall Street al femminile
La racconta una ex banker, con 14 anni di esperienza sul mercato più grande del mondo, che ha vissuto la catastrofe del 2008 e la corsa al rialzo degli anni successivi. Il libro si chiama “Opening Belle”, firmato Maureen Sherry, ex managing director a Bear Stearns, e sta già diventando un caso sui media americani, tanto che da Hollywood sono partite manifestazioni di interesse per farne un film, questa volta non più al maschile. Anche se il libro è una fiction, e non un libro-inchiesta, la Sherry ha detto a Yahoo Finance di aver voluto dare una rappresentazione realistica sulla ineguaglianza tra uomini e donne e sui casi di harassment. È interessante il fatto che la sua indignazione sia rivolta più al primo aspetto che al secondo. Allo stesso tempo la Sherry è convinta che il contributo femminile sia cruciale per il successo delle banche. E si dice convinta che se ci fossero state più donne nelle stanze dei bottoni la storia della crisi del 2008 sarebbe stata molto diversa.

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