BlackRock
Portafogli bilanciati, ecco come aumentarne l’efficienza
11 Febbraio 2016 09:24
ortafogli bilanciati classici hanno garantito negli ultimi 15 anni rendimenti di un certo interesse, capaci di soddisfare le esigenze di molti risparmiatori. Ma, alla luce degli attuali tassi obbligazionari e delle prospettive di mercato, riteniamo sia raccomandabile dedicare una quota non secondaria alle strategie alternative” ha avuto modo di sottolineare Bruno Rovelli, Chief investment strategist BlackRock Italia, nel corso della conferenza stampa dedicata al market outlook 2016.
Il ragionamento dello strategist parte dalla constatazione che la percentuale di indici obbligazionari con rendimento annuo atteso superiore al 4% si è ridotto al lumicino negli ultimi anni e che, di conseguenza, un portafoglio bilanciato classico (60% obbligazionario globale, 30% azionario mondiale, 5% high yield e 5% bond emerging markets) esprime attualmente un rendimento implicito basso in assoluto: poco al di sopra dei tre punti percentuali contro gli oltre cinque che in media tale portafoglio è riuscito a generare negli ultimi 15 anni.
Bruno Rovelli ammette che, lo stesso portafoglio, vanta un rendimento implicito alto rispetto al mercato monetario ma, per aumentare le fonti di reddito e stabilizzare la volatilità complessiva dell’investimento, consiglia di ricorrere a strumenti che adottino strategie alternative. Le strategie liquid alternative, si ricorda, usano tecniche di gestione tipiche dei gestori di hedge fund, ma che a differenza degli hedge fund, i fondi liquid alternative sono disciplinati dalla Direttiva UCITS e presentano alcune marcate tutele aggiuntive, come ad esempio la possibilità di operare con una liquidità giornaliera e l’uso limitato della leva finanziaria.
Ma in che misura aggiungere queste strategie in portafoglio? “Ovviamente dipende molto dal profilo di rischio dell’investitore e dell’orizzonte temporale. Tuttavia, per un risparmiatore non eccessivamente propenso al rischio e che può mantenere l’investimento per 3-5 anni, la quota da dedicare agli strumenti liquid alternative può spingersi anche al 30-40%, in funzione anche dei consigli del proprio consulente finanziario di fiducia” risponde lo strategist che, a chi gli chiede dove ci sarebbe valore nelle asset class tradizionali per incrementare, eventualmente, su di esse in modo limitato l’esposizione, aggiunge: “La volatilità degli ultimi mesi ha ripristinato valore su alcune asset class come le azioni europee e, in parte, sulle obbligazioni high yield, sia USA che euro”.
Il ragionamento dello strategist parte dalla constatazione che la percentuale di indici obbligazionari con rendimento annuo atteso superiore al 4% si è ridotto al lumicino negli ultimi anni e che, di conseguenza, un portafoglio bilanciato classico (60% obbligazionario globale, 30% azionario mondiale, 5% high yield e 5% bond emerging markets) esprime attualmente un rendimento implicito basso in assoluto: poco al di sopra dei tre punti percentuali contro gli oltre cinque che in media tale portafoglio è riuscito a generare negli ultimi 15 anni.
Bruno Rovelli ammette che, lo stesso portafoglio, vanta un rendimento implicito alto rispetto al mercato monetario ma, per aumentare le fonti di reddito e stabilizzare la volatilità complessiva dell’investimento, consiglia di ricorrere a strumenti che adottino strategie alternative. Le strategie liquid alternative, si ricorda, usano tecniche di gestione tipiche dei gestori di hedge fund, ma che a differenza degli hedge fund, i fondi liquid alternative sono disciplinati dalla Direttiva UCITS e presentano alcune marcate tutele aggiuntive, come ad esempio la possibilità di operare con una liquidità giornaliera e l’uso limitato della leva finanziaria.
Ma in che misura aggiungere queste strategie in portafoglio? “Ovviamente dipende molto dal profilo di rischio dell’investitore e dell’orizzonte temporale. Tuttavia, per un risparmiatore non eccessivamente propenso al rischio e che può mantenere l’investimento per 3-5 anni, la quota da dedicare agli strumenti liquid alternative può spingersi anche al 30-40%, in funzione anche dei consigli del proprio consulente finanziario di fiducia” risponde lo strategist che, a chi gli chiede dove ci sarebbe valore nelle asset class tradizionali per incrementare, eventualmente, su di esse in modo limitato l’esposizione, aggiunge: “La volatilità degli ultimi mesi ha ripristinato valore su alcune asset class come le azioni europee e, in parte, sulle obbligazioni high yield, sia USA che euro”.