Bernie Sanders
International Editor’s Picks – 15 febbraio 2016
15 Febbraio 2016 09:39
style="color: #4b72ab;">Torna Lehman Brothers, ma è un wiskey
Di questi tempi può capitare di voler bere un goccio per dimenticare quello che succede sui mercati. E l’imprenditore londinese James Green ha colto l’attimo per lanciare un nuovo brand del superalcolico più popolare nel mondo anglo-americano: Lehman Brothers Wiskey appunto, distillato in South Carolina e Scozia. Lo racconta tra gli altri il Wall Street Journal spiegando che il Lehman viene offerto in tre versioni diverse, tutte ispirate al collasso della banca d’affari che ha innescato la più colossale crisi finanziaria della storia. La prima si chiama “Snapfire” giovane, speziato, perfetto per evocare il collasso di Wall Street. Poi abbiamo “Ashes of Disaster”, vale a dire ceneri del disastro, ovviamente ha un sentore di affumicato, che Green attribuisce a una torbatura “penitente”, “in lutto”. Ma dopo la penitenza viene la liberazione dal male e quindi abbiamo la terza versione che si chiama Evergreen, al palato dà “note di ottimismo” ed evoca la rinascita. Green non ha dovuto spendere una sterlina per appropriarsi del marchio Lehman. Barclays, che aveva i diritti dopo aver rilevato in parte la banca americana fallita, ha commesso l’errore di lasciarli scadere, pensando probabilmente che il brand Lehman non valesse più nulla, e così Green ha potuto registrarlo al costo della marca da bollo. Lehman Brothers Wiskey è già disponibile online e sarà negli spirit stores di New York e Londra in primavera.
Siamo realisti, chiediamo l’impossibile!
Lo slogan sessantottino più fortunato potrebbe essere tranquillamente anche quello della campagna elettorale di Bernie Sanders, anche perché ha l’età giusta. Su Yahoo Finance Rick Newman passa in rassegna il programma di governo del candidato democratico per arrivare alla conclusione che proprio chiedere quello che sembra impossibile è il punto di forza che gli consente, almeno finora, di surclassare la Clinton alle primarie. I punti essenziali sono tre: Medicare for all, cioè assistenza sanitaria gratis per tutti, che è molto diverso dalla riforma di Obama, il “Rebuild America Act”, cioè 100 miliardi di dollari l’anno per ricostruire autostrade, porti, ponti e ogni tipo di infrastrutture, Obama ci ha provato ma non ci è riuscito, e infine “College for all”, università per tutti, non completamente gratis ma quasi. Dove prende i soldi? Tasse, tasse e ancora tasse: su chi ha un reddito superior ai 250.000 dollari e soprattutto su quella parte della corporate America che non rimpatria gli utili fatti all’estero. La Clinton ribatte che è un libro dei sogni. Ma proprio con i sogni Bernie prende i voti e lei no.
La nuova scommessa di John Paulson
Il miliardario hedge fund manager che ha costruito una fortuna scommettendo contro i subprime quando venivano impacchettati in securities da tripla A negli anni del boom immobiliare americano, sta raccogliendo fondi per lanciare una nuova firma di private-equity, riporta su Bloomberg Simone Foxman. Paulson punta a raccogliere $1,5 miliardi per il suo Paulson Strategic Partners Fund che investirà in società in vista del fallimento o in ristrutturazione che hanno bisogno di finanza straordinaria. Il 2015 non è stato un buon anno per Paulson, si stima che abbia perso qualcosa come $2,1 miliardi e nel ranking di LCH Investments dei più bravi money manager è sceso dal No.3 del 2014 al No.7 l’anno scorso. Ora cerca la rivincita puntando sugli stress finanziari. E non è il solo. Baupost Group, un hedge fund da $27 miliardi guidato da Seth Klarman sta comprando bond corporate stressati. Mentre Oaktree Capital Group sta guardando al mercato disastrato del debito emesso dai produttori di petrolio.
Di questi tempi può capitare di voler bere un goccio per dimenticare quello che succede sui mercati. E l’imprenditore londinese James Green ha colto l’attimo per lanciare un nuovo brand del superalcolico più popolare nel mondo anglo-americano: Lehman Brothers Wiskey appunto, distillato in South Carolina e Scozia. Lo racconta tra gli altri il Wall Street Journal spiegando che il Lehman viene offerto in tre versioni diverse, tutte ispirate al collasso della banca d’affari che ha innescato la più colossale crisi finanziaria della storia. La prima si chiama “Snapfire” giovane, speziato, perfetto per evocare il collasso di Wall Street. Poi abbiamo “Ashes of Disaster”, vale a dire ceneri del disastro, ovviamente ha un sentore di affumicato, che Green attribuisce a una torbatura “penitente”, “in lutto”. Ma dopo la penitenza viene la liberazione dal male e quindi abbiamo la terza versione che si chiama Evergreen, al palato dà “note di ottimismo” ed evoca la rinascita. Green non ha dovuto spendere una sterlina per appropriarsi del marchio Lehman. Barclays, che aveva i diritti dopo aver rilevato in parte la banca americana fallita, ha commesso l’errore di lasciarli scadere, pensando probabilmente che il brand Lehman non valesse più nulla, e così Green ha potuto registrarlo al costo della marca da bollo. Lehman Brothers Wiskey è già disponibile online e sarà negli spirit stores di New York e Londra in primavera.
Siamo realisti, chiediamo l’impossibile!
Lo slogan sessantottino più fortunato potrebbe essere tranquillamente anche quello della campagna elettorale di Bernie Sanders, anche perché ha l’età giusta. Su Yahoo Finance Rick Newman passa in rassegna il programma di governo del candidato democratico per arrivare alla conclusione che proprio chiedere quello che sembra impossibile è il punto di forza che gli consente, almeno finora, di surclassare la Clinton alle primarie. I punti essenziali sono tre: Medicare for all, cioè assistenza sanitaria gratis per tutti, che è molto diverso dalla riforma di Obama, il “Rebuild America Act”, cioè 100 miliardi di dollari l’anno per ricostruire autostrade, porti, ponti e ogni tipo di infrastrutture, Obama ci ha provato ma non ci è riuscito, e infine “College for all”, università per tutti, non completamente gratis ma quasi. Dove prende i soldi? Tasse, tasse e ancora tasse: su chi ha un reddito superior ai 250.000 dollari e soprattutto su quella parte della corporate America che non rimpatria gli utili fatti all’estero. La Clinton ribatte che è un libro dei sogni. Ma proprio con i sogni Bernie prende i voti e lei no.
La nuova scommessa di John Paulson
Il miliardario hedge fund manager che ha costruito una fortuna scommettendo contro i subprime quando venivano impacchettati in securities da tripla A negli anni del boom immobiliare americano, sta raccogliendo fondi per lanciare una nuova firma di private-equity, riporta su Bloomberg Simone Foxman. Paulson punta a raccogliere $1,5 miliardi per il suo Paulson Strategic Partners Fund che investirà in società in vista del fallimento o in ristrutturazione che hanno bisogno di finanza straordinaria. Il 2015 non è stato un buon anno per Paulson, si stima che abbia perso qualcosa come $2,1 miliardi e nel ranking di LCH Investments dei più bravi money manager è sceso dal No.3 del 2014 al No.7 l’anno scorso. Ora cerca la rivincita puntando sugli stress finanziari. E non è il solo. Baupost Group, un hedge fund da $27 miliardi guidato da Seth Klarman sta comprando bond corporate stressati. Mentre Oaktree Capital Group sta guardando al mercato disastrato del debito emesso dai produttori di petrolio.
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