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Corporate bond USA, un interessante profilo di rischio/rendimento

18 Febbraio 2016 09:21

financialounge -  Ethenea livello di rischio mercati obbligazionari rendimenti USA Yves Longchamp
osservano i rendimenti dei bond societari USA in base agli indici Barclays si scopre che si collocano su un piano superiore a quelli degli omologhi titoli europei: i corporate bond USA Investment grade (IG) offrono attualmente il 2,6% contro lo 0,9% degli omologhi europei, mentre gli high yield USA pagano il 9,7% rispetto al 6,3% di quelli europei. Il mercato sconta nelle attuali quotazioni un maggiore tasso di default (fallimento) delle aziende americane nei confronti di quelle europee.

Ma, a parte il settore dell’energia, la probabilità di insolvenza negli USA superiore agli emittenti europei è in realtà poco probabile, anche perché in alcuni casi si tratta proprio delle stesse società: la maggior parte delle nuove emissioni in obbligazioni in euro è di fatto riconducibile a società statunitensi.

“A fronte dell’andamento del tasso di cambio tra euro e dollaro USA, questa dinamica non sorprende. Le società con sede negli Stati Uniti e con attività nell’area euro, hanno dovuto subire perdite di utile significative delle loro controllate europee, convertite in Usd. Uno strumento efficace per ovviare a ciò è evidentemente la costituzione di debiti in euro da poter compensare con i ricavi nella stessa valuta senza alcun rischio di cambio. Ciò che ha spinto ulteriormente le imprese statunitensi ad emettere obbligazioni in euro è stato senz’altro anche lo spread (differenziale) dei tassi. Dato che il rendimento delle obbligazioni in euro era in parte inferiore di oltre 200 punti base (2,0%) a quello delle obbligazioni della stessa durata in Usd, tutto sommato, anche al netto dei costi degli swap valutari, questa operazione risultava essere redditizia. Dal momento che lo spread rimane estremamente positivo per le emissioni in euro, possiamo continuare ad aspettarcene un gran numero da parte di società statunitensi” fa notare Yves Longchamp, CFA , Head of Research, ETHENEA Independent Investors (Schweiz) AG, che cita, come esempio, un’obbligazione di Procter & Gamble con durata di 8 anni in euro che costa 140 punti base (1,4%) in meno che in Usd: nel caso di AT&T, il vantaggio nel segmento a 10 anni raggiunge persino i 190 puti base (1,9%).

Inoltre a favore delle obbligazioni USA c’è un altro aspetto importante: il fatto che al momento gran parte dei rendimenti potenziali degli investitori globali, più del 70 %, derivi dalle obbligazioni USA si traduce in costanti afflussi di nuovi capitali provenienti da investitori non statunitensi. Ecco perché Yves Longchamp guarda con favore al credito USA.

“Il mercato azionario è dominato attualmente da variabili che in parte sfuggono alla nostra analisi razionale. Sicuramente non succede solo a noi, ma a molti operatori. Molti investitori in obbligazioni, che nell’estate 2015 hanno voltato le spalle alle stesse per investire in azioni ritenute più interessanti, anche alla luce degli attesi rialzi dei tassi ad opera della Fed, hanno ora dovuto ricredersi. I mercati azionari traballano e la crescita economica mondiale rallenta. Le probabilità che la Fed intervenga con rialzi dei tassi nel corso di questo ciclo sono al momento estremamente ridotte. Combinando gli aspetti tecnici di mercato con quanto sappiamo sulla situazione economica, le obbligazioni societarie statunitensi offrono un rapporto rischio/rendimento estremamente interessante” spiega infatti Yves Longchamp.

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