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Idee di investimento – Obbligazioni – 29 febbraio 2016

29 Febbraio 2016 09:50

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i le possibilità di superare la performance di un benchmark nell’ambito di una strategia basata su un indice obbligazionario sono ridotte al minimo. Al contrario, tramite un approccio svincolato dal benchmark, è possibile cogliere un maggior numero di opportunità, spaziando in ogni settore e area geografica per aumentare la diversificazione, i guadagni e il rendimento” sostiene, nell’articolo “Portafogli flessibili, idee solide e svincolate dal benchmark”, Nick Gartside, International Chief Investment Officer, Fixed Income, di J.P. Morgan Asset Management, il cui fondo [tooltip-fondi codice_isin="LU0974355371"]JP Morgan – Global Bond Opportunities[/tooltip-fondi] ha compiuto 3 anni in febbraio. Tra le idee di investimento attualmente implementate in portafoglio, Nick Gartside ne segnala cinque: l’high yield europeo, i titoli di Stato periferici, i titoli finanziari europei, gli high yield USA e la strategia di puntare sulla duration in presenza di qualità e prezzi interessanti, ad esempio con i corporate bond a lunga scadenza. “I corporate bond a lunga scadenza (ad esempio quelli a 30 anni), i cui spread hanno risentito dell’ingente offerta del 2015, ci sembrano interessanti. Data la ripidità storica della curva del credito, vediamo una buona occasione per assumersi il rischio del tasso di interesse investendo in emittenti industriali di ottima qualità” spiega Nick Gartside.

Per quanto riguarda in particolare i titoli obbligazionari di emittenti finanziari europei, Pictet Asset Management ritiene che siano da preferire quelli bancari a quelli assicurativi. “L’attuale scenario favorirà alcuni settori nell’ambito della classe di attività obbligazioni investment grade europee. Attualmente il nostro maggiore sovrappeso è nelle banche che, dopo la crisi finanziaria del 2008, si sono sottoposte a un lungo processo di rafforzamento del loro bilancio riducendo l’esposizione verso l’indebitamento, tramite il cosiddetto «deleveraging» “ fanno sapere nell’articolo “Corporate bond Europa, banche meglio delle assicurazioni”, gli esperti di Pictet Am secondo i quali gli utili delle banche sono divenuti meno volatili e pertanto il processo ha già dimostrato di essere positivo per i detentori del debito bancario. Altre aree del settore finanziario sono meno attraenti. I professionisti di Pictet Asset management restano infatti prudenti nei confronti delle società di assicurazione, che stanno incontrando crescenti difficoltà da quando i tassi di rendimento delle obbligazioni sono passati in territorio negativo: un contesto difficile e in peggioramento a seguito della determinazione della BCE a mantenere una politica accomodante per ancora molto tempo.

Tim Haywood, responsabile delle strategie obbligazionarie di GAM, è invece un attento osservatore dei futures dai quali trae interessanti indicazioni per decidere dove investire. “In termini di possibilità di investimento in questo contesto, guardiamo con interesse ai rendimenti a 5 e 10 anni svedesi. Sebbene pure la Svezia abbia tassi di interesse negativi, la sua curva dei rendimenti è la più ripida dal 2010, fattore che la mette in contrasto con quella del Regno Unito, dove il mercato si attende che i tassi non si muovano sopra il 2,5% per i prossimi 50 anni” spiega, nell’articolo “Obbligazioni, opportunità in Svezia e nei mercati emergenti”, il manager che poi passa a parlare dei mercati obbligazionari emergenti che hanno avuto un inizio d’anno ragionevolmente positivo contrariamente a molti altri asset di rischio. Per esempio, i rendimenti messicani sono diminuiti leggermente: Tim Haywood guarda con favore ai future a 5 anni sui tassi di interesse a 5 anni, perché eliminano le turbolenze di breve periodo riguardo alle aspettative nei confronti della Banca centrale.

Resta il fatto che la recente crisi finanziaria ha cambiato la percezione dei concetti fondamentali nel campo degli investimenti, come diversificazione e correlazione, mentre un contesto a dir poco turbolento, in cui un’elevata volatilità diffusa è diventata la “nuova normalità”, rende sempre più complesso estrarre valore dai diversi mercati. Le soluzioni “liquid alternative” rispondono a tali sfide in virtù della loro capacità di perseguire reale decorrelazione dall’andamento generale dei mercati finanziari e difesa del portafoglio. Ciò che piace è l’approccio di gestione, che permette ad esempio di prendere posizioni sia lunghe (rialziste) che corte (ribassiste) per puntare a rendimenti positivi in tutti gli scenari all’interno di un veicolo che rispetta il tradizionale formato UCITS in termini di massima trasparenza, liquidabilità del portafoglio e con un uso limitato della leva finanziaria. “È innegabile che la fase di mercato attuale sia così complicata da mettere in difficoltà anche gli investitori più qualificati. Per questo abbiamo organizzato un importante momento di confronto con i nostri gestori di punta alla guida di soluzioni liquid alternative, che hanno dimostrato di generare valore anche nelle fasi più difficili grazie alle loro strategie distintive”, ha commentato, nell’articolo “Liquid Alternative Day, in programma giovedì a Milano”, Luca Tenani, Country Head Italy – Asset Management di Schroders, in occasione del Liquid Alternative Day, programmato per giovedì scorso a Milano.

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