Diversified Alpha Plus Fund
Diversified Alpha Plus Fund - 29 febbraio 2016
9 Marzo 2016 09:00
la seconda metà di febbraio, gli attivi di rischio hanno recuperato moderatamente quota. L’Msci Acwi ha chiuso in rialzo del 3,3% in valuta locale. Le inversioni di tendenza in atto nelle aree recentemente sfavorite sono proseguite a un ritmo più sostenuto: il Brent ha guadagnato il 7,7%, mentre i differenziali dei titoli high yield Usa si sono ridotti di 94 pb. Il settore globale dei materiali ha sovraperformato, unitamente a settori ciclici come i beni di consumo discrezionali e la tecnologia. I beni rifugio, costosi e ormai in ipervenduto, hanno sottoperformato.
•Gli indici Pmi globali hanno toccato nuovi minimi, e i nostri indicatori tattici delle sorprese economiche non segnalano ancora una ripresa significativa della crescita. Benché il rallentamento del settore industriale sia ormai un dato di fatto, ci stiamo concentrando sulle possibili ricadute a livello dei consumi, soprattutto nei mercati sviluppati. Nella seconda metà del 2015 i consumi erano in decelerazione, ma da inizio anno a oggi si sono risollevati. La sostenibilità di tale vigore è fondamentale per le prospettive di crescita globale. Tendiamo a ritenere che l’effetto di trasmissione continuerà, dato che sono poche le forze in grado di compensarlo.
•I mercati emergenti e la Cina non mostrano ancora un miglioramento della crescita. Tuttavia, Pechino ha potenziato gli stimoli fiscali e monetari e sospeso le riforme strutturali negative per la crescita e la liberalizzazione del conto capitale. Rimaniamo pessimisti per quanto riguarda la crescita cinese di medio termine, ma siamo aperti alla possibilità di una stabilizzazione nel breve termine.
•Nel periodo in esame l’oro ha guadagnato un altro 2,4%, mentre da inizio anno ad oggi si è apprezzato del 16,7%. La prospettiva di nuovi stimoli fiscali e della monetizzazione del debito quale fase successiva della gestione macroeconomica nelle principali economie comincia a essere ampiamente discussa. Noi crediamo che si tratti di uno sviluppo probabile, in linea con i precedenti storici di economie fortemente indebitate che stentavano a crescere nonché con l’attuale clima politico, prodigo di interventi massicci dei governi.
•Nelle ultime due settimane di febbraio il Comparto ha reso il -1,4%. I principali apporti negativi sono giunti dalle posizioni corte nei titoli dell’ aerospaziale e nei decennali tedeschi rispetto a quelli statunitensi, nonché da una posizione lunga nelle azioni dell’Eurozona rispetto a quelle Usa. I guadagni di maggior rilievo sono stati generati dal posizionamento lungo nei titoli decennali Usa indicizzati all’inflazione e dalla posizione corta nei tassi biennali messicani contro quelli decennali.
•A metà febbraio abbiamo chiuso la nostra posizione corta nelle azioni e implementato un posizionamento lungo di stampo tattico, poiché il clima di fiducia si è portato sul livello di ipervenduto più marcato dal 2011 e le valutazioni sono scese in prossimità della nostra stima di fair value. Riteniamo che prevalga una sopravvalutazione della qualità e una sottovalutazione degli attivi di rischio: abbiamo dunque avviato una posizione corta nei Treasury Usa decennali e una lunga nel Brent. Abbiamo aperto posizioni corte coperte nei titoli statunitensi ed europei dei beni di prima necessità e monetizzato i guadagni sul nostro posizionamento corto nei ciclici Usa rispetto ai difensivi, sul flattener (swap su tassi d’interesse in previsione dell’appiattimento della curva dei rendimenti ) riferito ai tassi messicani e sulla posizione lunga coperta nelle società di estrazione dell’oro. Abbiamo ridotto l’esposizione rialzista alle azioni dell’Eurozona rispetto a quelle statunitensi, portatasi sulla soglia stop-loss.
Consulta la gallery per maggiori informazioni legate al comparto
[tooltip-fondi codice_isin="lu0299413608"]Guarda la preview del fondo[/tooltip-fondi] o consuta la scheda completa.
ARTICOLO AD USO ESCLUSIVO DEGLI INVESTITORI PROFESSIONISTI E QUALIFICATI.
Tutti gli investimenti comportano dei rischi, tra cui la possibile perdita del capitale. Le opinioni espresse sono quelle dell’autore/autori alla data di pubblicazione del documento e possono variare in qualsiasi momento a causa di cambiamenti del mercato o delle condizioni economiche. Tutte le informazioni concernenti, i rendimenti attesi e le prospettive di mercato si basano sui risultati della ricerca, delle analisi e delle opinioni dell’autore/autori. Pertanto, talune conclusioni sono anche di natura speculativa e potrebbero quindi non realizzarsi. I rendimenti passati non sono indicativi dei risultati futuri. Tutti gli investimenti comportano rischi, tra cui la possibile perdita del capitale.
•Gli indici Pmi globali hanno toccato nuovi minimi, e i nostri indicatori tattici delle sorprese economiche non segnalano ancora una ripresa significativa della crescita. Benché il rallentamento del settore industriale sia ormai un dato di fatto, ci stiamo concentrando sulle possibili ricadute a livello dei consumi, soprattutto nei mercati sviluppati. Nella seconda metà del 2015 i consumi erano in decelerazione, ma da inizio anno a oggi si sono risollevati. La sostenibilità di tale vigore è fondamentale per le prospettive di crescita globale. Tendiamo a ritenere che l’effetto di trasmissione continuerà, dato che sono poche le forze in grado di compensarlo.
•I mercati emergenti e la Cina non mostrano ancora un miglioramento della crescita. Tuttavia, Pechino ha potenziato gli stimoli fiscali e monetari e sospeso le riforme strutturali negative per la crescita e la liberalizzazione del conto capitale. Rimaniamo pessimisti per quanto riguarda la crescita cinese di medio termine, ma siamo aperti alla possibilità di una stabilizzazione nel breve termine.
•Nel periodo in esame l’oro ha guadagnato un altro 2,4%, mentre da inizio anno ad oggi si è apprezzato del 16,7%. La prospettiva di nuovi stimoli fiscali e della monetizzazione del debito quale fase successiva della gestione macroeconomica nelle principali economie comincia a essere ampiamente discussa. Noi crediamo che si tratti di uno sviluppo probabile, in linea con i precedenti storici di economie fortemente indebitate che stentavano a crescere nonché con l’attuale clima politico, prodigo di interventi massicci dei governi.
•Nelle ultime due settimane di febbraio il Comparto ha reso il -1,4%. I principali apporti negativi sono giunti dalle posizioni corte nei titoli dell’ aerospaziale e nei decennali tedeschi rispetto a quelli statunitensi, nonché da una posizione lunga nelle azioni dell’Eurozona rispetto a quelle Usa. I guadagni di maggior rilievo sono stati generati dal posizionamento lungo nei titoli decennali Usa indicizzati all’inflazione e dalla posizione corta nei tassi biennali messicani contro quelli decennali.
•A metà febbraio abbiamo chiuso la nostra posizione corta nelle azioni e implementato un posizionamento lungo di stampo tattico, poiché il clima di fiducia si è portato sul livello di ipervenduto più marcato dal 2011 e le valutazioni sono scese in prossimità della nostra stima di fair value. Riteniamo che prevalga una sopravvalutazione della qualità e una sottovalutazione degli attivi di rischio: abbiamo dunque avviato una posizione corta nei Treasury Usa decennali e una lunga nel Brent. Abbiamo aperto posizioni corte coperte nei titoli statunitensi ed europei dei beni di prima necessità e monetizzato i guadagni sul nostro posizionamento corto nei ciclici Usa rispetto ai difensivi, sul flattener (swap su tassi d’interesse in previsione dell’appiattimento della curva dei rendimenti ) riferito ai tassi messicani e sulla posizione lunga coperta nelle società di estrazione dell’oro. Abbiamo ridotto l’esposizione rialzista alle azioni dell’Eurozona rispetto a quelle statunitensi, portatasi sulla soglia stop-loss.
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