BCE

Draghi ha tolto tutti gli alibi alle banche

14 Marzo 2016 00:01

financialounge -  BCE credito al consumo credito d'impresa liquidità Mario Draghi prestiti TLTRO
colpo di Bazooka di giovedì 10 marzo Super Mario Draghi ha tolto tutte le scuse alle banche. I TLTRO (Targeted Longer-Term Refinancing Operations, vale a dire operazioni di rifinanziamento mirate a lungo termine), a -0,4, oltretutto selettivi rispetto al tipo di impiego, scoraggeranno gli acquisti di BTP e altri titoli di Stato e costringeranno a utilizzare la liquidità erogata dalla Banca Centrale per fare prestiti a imprese e famiglie.

Non sarà immediato, ci vorrà un po' di tempo, ma è una svolta. Vediamo come funziona. Intanto cominciamo a capire cosa significa TLTRO e perché questa volta sono diversi rispetto a quelli lanciati l’anno scorso.

Praticamente la BCE presta alle banche soldi a condizioni particolarmente vantaggiose purchè li impieghino per certi obiettivi, vale a dire erogare prestiti alle famiglie e alle imprese. A differenza di quelli del passato, i TLTRO annunciati il 10 marzo potranno avere tassi negativi, fino a un massimo di -0,40, che corrisponde a quello che le banche ricevono (cioè ci rimettono) a tenere i soldi parcheggiati in deposito presso la stessa BCE.

Praticamente la BCE pagherà quasi mezzo punto alle banche purchè utilizzino i soldi per finanziare l’economia reale. A questo punto alle banche non converrà più prendere a prestito i soldi a tasso zero dalla BCE per comprare titoli di Stato, spuntando qualche punto base di differenziale di rendimento. Anche perché anche i BTP, come da tempo i Bund tedeschi, si stanno spingendo in territorio negativo. All’asta di venerdì 11 marzo anche i rendimenti dei BTP a 3 anni sono finiti in negativo, per rimediare qualcosina bisogna andare sulle scadenze dai 5 in su.

Insomma il 10 marzo la BCE di Mario Draghi ha messo in moto un meccanismo che indirizza la liquidità direttamente all’economia reale, lasciando pochissimo spazio alla finanza (e alla speculazione) per intercettarla. Forse è proprio per questo che sul momento i mercati hanno reagito indispettiti. Poi hanno ragionato e probabilmente hanno capito che se l’economia reale migliora, le Borse hanno tutto da guadagnare. Certo, non sarà un effetto istantaneo, ci vorranno mesi, l’orizzonte è di un paio d’anni per vedere effetti che si cifrano nei consuntivi statistici, come il PIL. La strada che devono fare i soldi resta lunga. A giugno partono le finestre di finanziamento alle banche, che poi devono prendere in mano le pratiche dei clienti, famiglie e imprese, e decidere quali sono le richieste di finanziamento meritevoli di essere considerate. A questo punto dovrebbero partire sia i consumi, grazie alla maggiore disponibilità monetaria per comprare un’auto nuova o un elettrodomestico, sia gli investimenti delle imprese, che a loro volta dovrebbero creare posti di lavoro, quindi nuovi stipendi, quindi più consumi.

Non è una scommessa da speculatore, ma piuttosto da risparmiatore e investitore che guarda al lungo periodo, quella offerta dalla BCE. I mercati ci metteranno forse un po’ per digerire la novità, ma la strada è tracciata.

Trending