BlackRock
Rally dei mercati, ma forse è stato troppo o troppo presto
16 Marzo 2016 09:58
rong>rimbalzo azionario degli ultimi 30 giorni può essere definito un «rally di rilievo», durante il quale gli investitori hanno manifestato la condizione di sentirsi sollevati da un contesto che forse è meno peggio di come si temeva. Tuttavia, come fa notare Russ Koesterich, BlackRock’s Global Chief Investment Strategist nel suo commento ai mercati del 14 marzo, forse il rally è stato eccessivo oppure si è delineato troppo presto.
“Il rally ha preso spunto dalla speranza che la Cina si stia stabilizzando, il che aiuterebbe anche a spiegare il forte aumento dei prezzi delle commodity, dal momento che la Cina è il più grande consumatore di materie prime. Purtroppo, i segnali di miglioramento reale in Cina sono ancora scarsi. Mentre gli Stati Uniti appaiono in via di stabilizzazione, l'economia cinese rimane in discussione. L'ultima prova è il crollo del 25% delle esportazioni cinesi, la contrazione più sensibile in un singolo mese dal 2009. Inoltre, il calo delle esportazioni cinesi mette in discussione non solo lo stato dell'economia cinese, ma il quadro del commercio globale” fa sapere Russ Koesterich che, proprio in questo contesto di continua incertezza nell'economia globale, reputa il recente rally un po’ eccessivo. E che lo possa sembrare più evidente, emerge anche dal brusco calo della volatilità. Il VIX Index, una misura chiave della volatilità dei mercati azionari, è sceso a circa la metà del suo picco di febbraio. Nel frattempo, il VVIX, che misura la volatilità della volatilità (o, più precisamente, la frequenza con cui si verificano i picchi di volatilità), è tornato al suo livello più basso dallo scorso agosto.
“Dato il ritmo ancora irregolare della crescita globale e viste le più severe condizioni dei mercati finanziari, l’inflazione sembra forse troppo bassa. Questo, a sua volta, suggerisce la possibilità di un aumento della volatilità che implicherebbe un altro attacco al mercato azionario con il ritorno a svendite sui listini” conclude Russ Koesterich.
“Il rally ha preso spunto dalla speranza che la Cina si stia stabilizzando, il che aiuterebbe anche a spiegare il forte aumento dei prezzi delle commodity, dal momento che la Cina è il più grande consumatore di materie prime. Purtroppo, i segnali di miglioramento reale in Cina sono ancora scarsi. Mentre gli Stati Uniti appaiono in via di stabilizzazione, l'economia cinese rimane in discussione. L'ultima prova è il crollo del 25% delle esportazioni cinesi, la contrazione più sensibile in un singolo mese dal 2009. Inoltre, il calo delle esportazioni cinesi mette in discussione non solo lo stato dell'economia cinese, ma il quadro del commercio globale” fa sapere Russ Koesterich che, proprio in questo contesto di continua incertezza nell'economia globale, reputa il recente rally un po’ eccessivo. E che lo possa sembrare più evidente, emerge anche dal brusco calo della volatilità. Il VIX Index, una misura chiave della volatilità dei mercati azionari, è sceso a circa la metà del suo picco di febbraio. Nel frattempo, il VVIX, che misura la volatilità della volatilità (o, più precisamente, la frequenza con cui si verificano i picchi di volatilità), è tornato al suo livello più basso dallo scorso agosto.
“Dato il ritmo ancora irregolare della crescita globale e viste le più severe condizioni dei mercati finanziari, l’inflazione sembra forse troppo bassa. Questo, a sua volta, suggerisce la possibilità di un aumento della volatilità che implicherebbe un altro attacco al mercato azionario con il ritorno a svendite sui listini” conclude Russ Koesterich.