Columbia Threadneedle Investments

Il tema principale attuale è il contesto di crescita modesta

22 Marzo 2016 09:40

financialounge -  Columbia Threadneedle Investments crescita economica Mark Burgess settore bancario
e nel 2015 il mercato delle materie prime sembrerebbe aver toccato il fondo e la discesa del prezzo del petrolio abbia avuto un forte impatto sull'inflazione, il tema principale in questo momento è il contesto di crescita modesta e le sue ripercussioni sui mercati. Lo sottolinea Mark Burgess, CIO EMEA e responsabile azionario globale di Columbia Threadneedle Investments, ricordando come siano in molti a domandarsi se non si stia rivivendo quanto accaduto nel 2008 alla luce della diminuzione dei prezzi delle materie prime che ha messo sotto pressione il sistema finanziario, con le società che operano in alcuni settori che potrebbero risentirne pesantemente.

“La crescita però continua e credo che sia questo il punto sul quale possiamo continuare a nutrire ottimismo. Le valutazioni sono ragionevoli: le azioni non sono né tremendamente costose, né incredibilmente convenienti. E il rendimento da dividendo ci sembra ancora interessante: crediamo che i tassi d'interesse non saliranno in maniera eccessiva e, su tali premesse, riteniamo che il rendimento da dividendo offerto dalle azioni rimanga relativamente vantaggioso” puntualizza Mark Burgess per il quale poi emerge, un altro aspetto di fondamentale importanza rispetto al 2008: il sistema finanziario solido. Oggi, infatti, il settore bancario presenta una maggiore capitalizzazione e, pertanto, il nervo scoperto dei mercati dovrebbe essere di gran lunga più circoscritto rispetto al 2008.

“Ciò detto, la discesa dei prezzi delle materie prime inciderà sulla crescita degli utili e del PIL, e dovremo fare i conti con le conseguenze provocate dalla svalutazione degli ingenti capitali investiti negli ultimi cinque anni nell'esplorazione e nella produzione di petrolio e gas a tassi che ora risultano chiaramente svantaggiosi” riconosce Mark Burgess. Certo, ammette inoltre il manager, uno dei problemi dei mercati azionari è che nell'ultimo quinquennio si è registrato un aumento significativo delle valutazioni, provocato in gran parte dai bassi tassi d'interesse prodotti dal quantitative easing: negli Stati Uniti e in Europa questa rivalutazione ha dato un contributo rilevante ai rendimenti conseguiti dagli azionisti.

“E ora che il processo di adeguamento al contesto di minore crescita è cominciato, le valutazioni azionarie sono diminuite per rispecchiare, se vogliamo, il nuovo stato di cose: ed è proprio per questo che i mercati fanno fatica ad adeguarsi al nuovo contesto” conclude Mark Burgess.

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