BlackRock
Consigli agli investitori, questa calma non durerà a lungo
31 Marzo 2016 09:58
è un buon momento per preparare i portafogli in vista di una maggiore volatilità. Lo ricorda Richard Turnill, BlackRock’s Global Chief Investment Strategist, nel suo commento ai mercati del 28 marzo. Tra i suggerimenti consigliati come copertura efficace ad eventuali picchi di volatilità a causa dei crescenti timori di inflazione degli Stati Uniti, possono essere l’oro e anche i titoli di stato che proteggono dall’inflazione (TIPS, Treasury Inflation-Protected Securities ) e strumenti similari. Anche l'esposizione in valuta estera può agire come elemento di diversificazione. Ma perché per Richard Turnill può rivelarsi giusto allestire i portafogli in attesa di una maggiore volatilità?
“La volatilità dei mercati azionari degli Stati Uniti si aggira intorno al suo livello più basso dall’agosto 2015 e si colloca ben al di sotto della sua media di lungo periodo. Questa calma insolita è il frutto del calo delle preoccupazioni del mercato circa l’instabilità del prezzo del petrolio, e del buon stato di salute dell'economia e delle banche europee e cinese” constata Richard Turnill che, però, non ci aspetta affatto che questo possa durare: il manager, infatti, intravede un ritorno a livelli più elevati di volatilità come era prima del QE da parte della BCE.
“Il percorso futuro della politica monetaria rimane incerta e i rischi di coda permangono. Una ampia svalutazione del renminbi cinese non è il nostro caso base, ma è un rischio potenziale che non si può escludere del tutto. Così come i rischi geopolitici, in particolare per quanto l'Europa relativamente al terrorismo e alla migrazione, che potrebbero innescare la volatilità” spiega Richard Turnill secondo il quale anche i timori di una fiammata inflattiva negli USA (o a livello globale) potrebbero far risalire l’instabilità dei mercati.
Una tendenza al rialzo modesto delle aspettative di inflazione, così come la riduzione dei timori di recessione, potrebbero inizialmente supportare i segmenti di mercato più rischiosi, come le azioni dei mercati emergenti e le materie prime che sono stati spinti al ribasso dalle preoccupazioni di deflazione. Tuttavia, tali attività potrebbero subire contraccolpi a lungo termine se aumentassero in modo più nitido le aspettative di rialzi dei tassi da parte della Federal Reserve.
“La volatilità dei mercati azionari degli Stati Uniti si aggira intorno al suo livello più basso dall’agosto 2015 e si colloca ben al di sotto della sua media di lungo periodo. Questa calma insolita è il frutto del calo delle preoccupazioni del mercato circa l’instabilità del prezzo del petrolio, e del buon stato di salute dell'economia e delle banche europee e cinese” constata Richard Turnill che, però, non ci aspetta affatto che questo possa durare: il manager, infatti, intravede un ritorno a livelli più elevati di volatilità come era prima del QE da parte della BCE.
“Il percorso futuro della politica monetaria rimane incerta e i rischi di coda permangono. Una ampia svalutazione del renminbi cinese non è il nostro caso base, ma è un rischio potenziale che non si può escludere del tutto. Così come i rischi geopolitici, in particolare per quanto l'Europa relativamente al terrorismo e alla migrazione, che potrebbero innescare la volatilità” spiega Richard Turnill secondo il quale anche i timori di una fiammata inflattiva negli USA (o a livello globale) potrebbero far risalire l’instabilità dei mercati.
Una tendenza al rialzo modesto delle aspettative di inflazione, così come la riduzione dei timori di recessione, potrebbero inizialmente supportare i segmenti di mercato più rischiosi, come le azioni dei mercati emergenti e le materie prime che sono stati spinti al ribasso dalle preoccupazioni di deflazione. Tuttavia, tali attività potrebbero subire contraccolpi a lungo termine se aumentassero in modo più nitido le aspettative di rialzi dei tassi da parte della Federal Reserve.