short interest
L’Orso non cede, scommesse record al ribasso in USA
7 Aprile 2016 08:40

italizzazione delle azioni quotate a Wall Street ha recuperato qualcosa come 2 mila miliardi di dollari dai minimi degli ultimi mesi ma l’Orso non molla: lo short interest, vale a dire le posizioni al ribasso calcolate dalla Commodity Futures Trading Commission americana, hanno raggiunto i massimi di otto anni e superano in controvalore i mille miliardi di dollari.
Ma non è per forza un segnale ribassista, secondo gli analisti interpellati da Bloomberg, potrebbe anche essere la molla che fa partire un rally. Mantenersi short mentre il mercato sale o è stabile ha un costo, attuale e potenziale. E alla lunga può costringere gli Orsi a “ricoprirsi”, vale a dire a ricomprare quello che avevano venduto allo scoperto facendo schizzare i prezzi. Comunque per ora i bestioni tengono duro, hanno cominciato ad agosto, quando le scommesse al ribasso erano pari al 4% dei titoli disponibili sul mercato, e non mollano, ad oggi siamo al 4,4%, un livello così alto non si vedeva dal 2008.
Gli ottimisti, quelli cioè che pensano che l’accumulo di short sia il segnale di un rally in arrivo, citano il fatto che nelle ultime sei settimane il numero delle sorprese positive (come dati economici migliori delle attese) sia stato pari a quello delle sorprese negative, ma il mercato, invece di restare piatto, è salito del 10%, in termini di indice MSCI World.
Ma per far scattare le ricoperture e il rally serve qualcosa di grosso, una notizia che costringa gli Orsi a correre a coprirsi per non prendere un colossale bagno di sangue.
Ma non è per forza un segnale ribassista, secondo gli analisti interpellati da Bloomberg, potrebbe anche essere la molla che fa partire un rally. Mantenersi short mentre il mercato sale o è stabile ha un costo, attuale e potenziale. E alla lunga può costringere gli Orsi a “ricoprirsi”, vale a dire a ricomprare quello che avevano venduto allo scoperto facendo schizzare i prezzi. Comunque per ora i bestioni tengono duro, hanno cominciato ad agosto, quando le scommesse al ribasso erano pari al 4% dei titoli disponibili sul mercato, e non mollano, ad oggi siamo al 4,4%, un livello così alto non si vedeva dal 2008.
Gli ottimisti, quelli cioè che pensano che l’accumulo di short sia il segnale di un rally in arrivo, citano il fatto che nelle ultime sei settimane il numero delle sorprese positive (come dati economici migliori delle attese) sia stato pari a quello delle sorprese negative, ma il mercato, invece di restare piatto, è salito del 10%, in termini di indice MSCI World.
Ma per far scattare le ricoperture e il rally serve qualcosa di grosso, una notizia che costringa gli Orsi a correre a coprirsi per non prendere un colossale bagno di sangue.
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